Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Via della seta? Occhio ai rischi

Pino Musolino

VENEZIA – Bisogna premettere che i veneziani di vie della seta se ne intendono da secoli, per non dire da quasi millenni. E in questi giorni il presidente dell’Autorità di sistema dell’Adriatico settentrionale Pino Musolino, intervenendo sul grandioso progetto della Cina per l’ormai famosa “Silk Belt” ha messo nero su bianco per una serie di considerazioni che anche altri avevano accennato, ma che adesso sono state ufficializzate. In stretta sintesi: occhio a spalancare le porte in modo acritico alla Cina e alla sua via della seta, perché il progetto enfatizzato dal presidente Xi Jinping “risponde più alle ambizioni del colosso asiatico – scrive papale papale Musolino – che non agli interessi italiani ed europei”.

[hidepost]

La lunga analisi, ripresa anche da Il Sole-24 Ore nei giorni scorsi, sottolinea che il programma della Cina è legato principalmente ad esigenze interne: dare sfogo – scrive Musolino – a una sovraproduzione industriale, controllando le linee di approvvigionamento soprattutto energetico, influenzando le politiche dei suoi competitor. E se possibile, possiamo aggiungere, arrivando anche a controllare i nodi logistici, a cominciare dai porti. Cita Musolino: attenti a spalancare la porta dei nostri scali marittimi, perché rischiamo “di fare la fine della Grecia dove i porti strategici sono ormai completamente assoggettati al controllo cinese”.

Qual è l’alternativa proposta dal presidente veneziano? “Bisogna far pesare – scrive – la qualità produttiva e manifatturiera europea, italiana in primis, le potenzialità di innovazione logistica basate anche sulla digitalizzazione, l’accrescimento del know-how tecnologico dei settore dei trasporti, e non per ottenere finanziamenti ma accordi di natura commerciale” aprendo i mercati a condizioni di reciprocità. Da rifletterci, davvero.

[/hidepost]

Pubblicato il
30 Maggio 2018
Ultima modifica
5 Giugno 2018 - ora: 10:06

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio