Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Ambiente e armi di… “distrazione” di massa

Il lettore Duccio Braccaloni (amministratore di un gruppo su Facebook denominato “Amici di Equologia”) ha commentato il nostro recente servizio sulle prospettive della fusione nucleare “pulita” con queste osservazioni:

 

“Riguardo all’articolo sulla fusione nucleare… fa comodo a una certa industria promettere che tra 30 anni arriverà il Sacro Graal (la fusione nucleare appunto).

“Un’arma di distrazione, così da giustificare che nel frattempo, mentre un’effimera ricerca fine a se stessa divora immani risorse finanziarie pubbliche, il loro attuale business possa andare avanti indisturbato e i consumi pure, senza l’intralcio della reale transizione ecologica.

“Peccato che 30 anni di sopravvivenza accettabile il pianeta non li abbia più, ma nemmeno 10, dato che la crisi climatica ci ha già travolti pesantemente oggi…”.

[hidepost]

*

Gli “Amici di Equologia”, cui il nostro lettore appartiene, sanno bene che ancora oggi, in piena crisi mondiale non solo climatica ma anche sociale, la ricerca non si è fermata, proprio per arrivare al…sacro Graal, ovvero alla soluzione perfetta. Noi non siamo esperti, né tantomeno in grado di giudicare i progressi della scienza: ma non li neghiamo, sia pure con la consapevolezza che ci sono grandi interessi economici dietro a molte scelte (compreso il travolgente, attuale endorsement sull’auto elettrica). Oggi eolico e solare sono soluzioni parziali, che mai potranno sopperire all’intera esigenza di energia della società moderna. Sappiamo anche che le centrali nucleari, anche solo in Europa, continuano ad essere importanti fornitrici di energia (ce ne sono circa 200, alcune delle quali a poche decine di chilometri dai nostri confini). Negare a priori che un giorno si possa arrivare alla fusione nucleare definita “pulita” ci sembra riduttivo; senza con questo voler abbandonare o ridurre gli sforzi per le fonti “abbastanza” pulite già disponibili. Se pensiamo che ancora oggi ci sono centrali europee a carbone…

[/hidepost]

Pubblicato il
9 Ottobre 2021

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora