Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Vela e disabili, ancora smantellare?

LIVORNO – Dicevano i latini che “repetita juvant”: ovvero, per tanti di noi che il latino l’hanno dimenticato, “le cose ripetute aiutano”.

Ci crediamo?

In genere sì: salvo quando ci si scontra con la burocrazia più retriva.

Come definire l’accanimento con cui, malgrado gli interventi alla ragionevolezza dello stesso difensore civico della Toscana, Comune di Livorno e Capitaneria di Porto, si ripresentano di nuovo alla base dell’Assonautica i funzionari della Camera di Commercio di Livorno chiedendo di smantellare due container in cui sono da decenni sistemati gli spogliatoi e la segreteria della scuola di vela gratuita per i portatori di handicap?

L’Autorità Portuale ha fatto la sua parte, verificando che si tratta di opera di umana solidarietà.

Entrambe le altre due istituzioni si rimpallano la responsabilità d’essere “il mandante”.

Eppure sia il sindaco sia il comandante del porto hanno personalmente dichiarato comprensione e disponibilità: ma da oltre un anno, ciclicamente, arriva due militari e l’ingiunzione prosegue.

Eppure l’Assonautica ha fatto il possibile per sanare quelli che sono stati giudicati…abusi edilizi: ovvero un paio di ripostigli di attrezzature per le barche, una tettoia di ricovero, una rete.

Ha persino messo a terra due pontiletti che servivano a imbarcare i paraplegici, e che erano stati donati degli enti in occasione del trofeo Accademia Navale solo ed unicamente per i disabili (li utilizzano ciclicamente anche i gommoni della brigata paracadutisti in appoggio alle loro esercitazioni e la stessa Protezione Civile del Comune). Roba che potrebbe dare origine alle barzellette.

[hidepost]

E allora?

Ancora una volta ci appelliamo – dicono i disabili della scuola di vela dell’Assonautica – al sindaco Salvetti e all’ammiraglio Angòra: sanate la situazione dei due container, le leggi lo consentono e la tanto sbandierata attenzione ai portatori di handicap lo imporrebbe.

Si può, si deve sanare e lasciare in pace: se poi qualcuno ne abusa, allora si bisogna colpire.

E di abusi in giro pare ce ne siano parecchi, non certo a fini sociali…

(A.F.)

[/hidepost]

Pubblicato il
28 Settembre 2022
Ultima modifica
29 Settembre 2022 - ora: 10:33

Potrebbe interessarti

Proposta dal Bureau Veritas Italia come strumento di garanzia

“Safe container”, una certificazione

Per ridurre i costi della sinistrosità, 6 miliardi di dollari all’anno, l’attestato di sicurezza - Ogni 5 anni i controlli sui Teu dry e ogni 2,5 anni, per quelli cisterna per merci pericolose

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio