“Livorno Reefer” a Berlino

Presentato l’impianto che entro due mesi potrà ricevere fino a 200 mila tonnellate di prodotti esotici all’anno – L’intervista al presidente della Spedimar Alberti

Roberto Alberti
BERLINO – L’appuntamento è stato, per molti versi, una prima vera e propria presentazione mondiale, da mercoledì 3 febbraio a ieri. Perché alla “Fruit Logistic” di Berlino, che ha messo insieme oltre 86 pagine di catalogo di ditte specializzate nel trasporto e commercializzazione della frutta esotica, la presenza del “Livorno Reefer Terminal” ha avuto l’effetto di una cartina di tornasole; sull’interesse del comparto a strutture moderne, disponibili subito e specialmente innovative anche nella flessibilità.
Tante le aziende italiane e dei principali porti dove operano traffici di frutta esotica. Di quella livornese ne abbiamo parlato, all’inizio della missione che si è conclusa ieri, con il presidente della Spedimar Roberto Alberti, che con il direttore Giorgio Zingoni e con i vertici della Cilp ha partecipato alla rassegna ed ha avviato importanti contatti con le principali catene della frutta.
Presidente Zingoni, perché la presenza a Berlino?
”Perché la Spedimar, insieme a un selezionato gruppo di agenzie di spedizione (tra cui Cis, Tirreno Shipping, Base e Del Corona & Scardigli) fa parte della “Livorno Reefer” a fianco della Compagnia portuali e all’importatore fiorentino Baccini. Siamo, in sostanza, una specie di joint-venture e a Berlino siamo andati sia per presentare il terminal, sia per cercare nuovi partner internazionali in un comparto che sta crescendo a ritmi elevati”.
Ci sono altri porti, con importatori storici, che però sono partiti assai prima in Italia…
”E’ indubbio, ma proprio perché il mercato è in forte crescita, riteniamo che ci siano spazi anche per la nostra iniziativa. E tra l’altro noi offriamo un impianto nuovissimo, con tecnologia dell’ultima ora, grande flessibilità anche per eventuali lavorazioni collaterali, e una banchina di sbarco dedicata. Tutti elementi che sono stati assai apprezzati a Berlino”.
Lo stand della “Livorno Reefer” è stato supportato anche dalle istituzioni livornesi?
”Abbiamo avuto la massima collaborazione, oltre al supporto economico, sia della Camera di Commercio che dell’Autorità Portuale. Grazie all’insieme degli interventi abbiamo potuto presentare anche una pubblicazione in tre lingue – italiano, inglese e tedesco – che ha illustrato nei dettagli le potenzialità del nostro impianto”.
Quali sono le caratteristiche principali del “Reefer” livornese?
”Oltre alla banchina di sbarco vicina e ai magazzini frigoriferi per 15 mila metri quadri, offriamo un impianto di ultima generazione che consente temperature differenziate, con una variabilità da -2 gradi a -15 gradi, in pratica con la perfetta adattabilità ad ogni genere di frutta. In più stiamo operando per un secondo “step” che consenta la lavorazione, con cernita e anche inscatolamento della frutta in arrivo”.
Quali sono i quantitativi che vi occorrono per andare in utile?
”Dovremmo raggiungere l’utile di esercizio con 200 mila tonnellate annue. Già oggi disponiamo di contratti per circa 80 mila tonnellate della Dole, 50 mila di Baccini, e circa altre 20 mila da importatori diversi. Siamo dunque già molto vicini al risultato”.
Si era parlato anche di flessibilità, nel senso di opzioni per ingrandire ancora il terminal e i rispettivi magazzini.
”E’ uno degli obiettivi del piano industriale, perché abbiamo sia le aree, sia il know-how per poterlo fare. E come dicevo all’inizio, quello della logistica della frutta esotica è un comparto in forte crescita in tutto il mondo. Anche per questo ci crediamo talmente che la Spedimar ha voluto riservarsi una parte delle quote della società non tanto per guadagnarci sopra ma per lasciare aperta la porta alla partecipazione di nuovi partner quasi certamente in via di definizione”.

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