Da Vladimiro Mannocci, storico esponente della Cpl labronica, riceviamo.
LIVORNO – Che sul problema del lavoro nei porti fosse necessario un intervento per affrontare gli esplosivi effetti sociali non ci sono dubbi. Ma la modifica all’art. 17 approvata con la legge di stabilità (art. 108) rischia di aprire più problemi rispetto a quelli che il legislatore intendeva risolvere.
Sicuramente si tratta di una leggina “ad portus”, quello di Genova, dove esistono situazioni di emergenza, in particolare per le condizioni economiche e finanziarie di cui risente la Compagnia Unica, con le conseguenti ricadute sociali che potrebbero scaturire, anche dal calo di volumi e di giornate di lavoro.
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