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Grande fuga? E’ il “sistema” poco friendly

MIAMI – Tanto tuonò che piovve: e dal Seatrade Cruise shipping, ovvero dal primo salone mondiale delle crociere, è arrivata la conferma che l’anno in corso sarà di “riflessione” nel comparto per i porti italiani.
[hidepost]Senza drammi, anche per i porti che avranno dei cali di “toccate” nave (da Civitavecchia a Venezia, da Livorno a Genova): perché le compagnie che diminuiscono le navi nelle crociere del Mediterraneo cercano di riempirle di più, anche sulla base dei prezzi promozionali e quindi il consuntivo finale dei passeggeri potrebbe essere quasi allineato con il 2013. Ma è chiaro che si va verso un calo, come del resto già sostenuto da Risposte Turismo, Cemar e vari presidenti di Port Authority. Le crociere si concentreranno, quest’anno, nei Caraibi: anche perché le tensioni sociali del sud-est del Mediterraneo non aiutano.
Se i numeri sono spiacevoli, assai di più sembrano essere i giudizi che a Miami sono emersi sulla portualità italiana per le crociere. Il Salone si è schiuso due giorni fa con molti sforzi delle varie delegazioni italiane di dimostrare che stanno cambiando tante cose sul piano operativo. Ma rimane il giudizio finale impietoso sul “sistema”: che vede i porti italiani – salvo rarissime eccezioni – poco attenti alle esigenze dei croceristi, fastidiosi se non persecutori per gli armatori soggetti a regole burocratiche senza capo né coda, con controlli doganali assurdi o comunque punitivi, in molti casi con costi non giustificati; e con battaglie pseudo-ambientaliste (si veda Venezia) che provocano nelle compagnie risentimenti e decisioni di andarsene da quelli che potrebbero invece essere veri paradisi del turismo via nave.
Forse ha esagerato “Il Sole-24 Ore” a titolare tre giorni fa il primo resoconto da Miami con “La grande fuga dai porti italiani”, accusati di essere poco friendly con le crociere; ma è indubbio che il problema 2014 esiste e che avrà ricadute notevoli anche sulle economie delle città portuali e di quelle d’arte, visto che si parla di un milione di turisti in meno rispetto al 2013. Un milione che si spera di recuperare nel 2015: pur sapendo che risalire la china è sempre molto più duro che discenderla…
A.F.

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Pubblicato il
14 Marzo 2014

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