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Livorno, si draga la bocca sud

Verranno tolti altri 400 mila metri cubi di fanghi – E dopo Ferragosto partono finalmente anche i lavori alla strettoia del Marzocco

LIVORNO – Passo dopo passo, il porto migliora la propria accessibilità con i dragaggi mirati dei punti più delicati. In questi giorni l’Authority ha indetto la gara per l’approfondimento e l’allargamento dell’ingresso sud dello scalo, con la prevista raccolta di circa 400 mila metri cubi di fanghi e rocce che riporteranno tutto il canale di accesso a 15 metri di profondità. Il dragaggio della bocca sud è importante non solo per approfondirla, ma anche e specialmente perché sarà allargato il canale all’altezza della diga della Vegliaia, in modo da facilitare la manovra di uscita delle navi più grandi; manovra che oggi impone una virata a dritta di quasi 90 gradi, con il rischio di finire con la poppa contro i mammelloni di sabbia sul fondo di fronte alla diga di protezione della darsenetta Morosini.
[hidepost]Il fango di escavo della bocca sud andrà nella vasca di colmata n.2, che in pratica risulterà a quel punto quasi esaurita. L’importo complessivo di gara per il suddetto dragaggio è di 9 milioni e 650 mila euro, con offerte al ribasso. Le offerte dovranno essere presentate entro il 12 settembre e la loro apertura avverrà il giorno dopo. Responsabile del provvedimento è l’ingegner Giovanni Motta, dirigente del settore ambiente.
Parallelamente al bando per il dragaggio della bocca sud sta finalmente andando a conclusione la lunga, faticosa trafila di contenziosi, chiarimenti e scontri tra progettisti che caratterizza da anni il progetto di allargamento della strettoia del Marzocco di fronte alla torre omonima. Risolto con un accordo il problema con l’ENI, che deve spostare i tubi sotto il canale, destinati a portare il greggio dalle navi alla raffineria, devono essere realizzati sulle due sponde del canale due pozzi di circa 30 metri di profondità per accogliere i nuovi tubi, che attraverseranno la strettoia a profondità maggiore e con inclinazione diversa. Il tutto per consentire che l’attuale larghezza di circa 60 metri (ma quella utile causa i tubi non supera i 40) possa arrivare ad almeno 70/80 realmente utilizzabili. I due pozzi sono stati appaltati, ma è nato un contrasto tra i progettisti del piano di massima e quelli del piano esecutivo. Solo di recente pare sia stato definito il progetto finale e i lavori dovrebbero cominciare dopo Ferragosto, con la prospettiva di vedere il tutto completato nel giro di un anno. A quel punto la Darsena Toscana con i due terminal del TDT e di Lorenzini sarebbe finalmente accessibile anche a navi da 8 mila teu con carico quasi completo: ammesso che nel frattempo le “porte vinciane” non abbiano di nuovo scaricato in Darsena tonnellate e tonnellate di fango…

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Pubblicato il
6 Agosto 2016

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