Provinciali: su ruoli e fantasie
LIVORNO – Dal segretario generale dell’Autorità portuale riceviamo: “L’articolo 21 della Costituzione, come Lei mi insegna, tutela la libertà di pensiero e assicura che la stampa non possa essere soggetta a censure”.
“Libertà di pensiero e di stampa non sono però libertà di immaginazione e di invenzione, altrimenti un giornalista si trasforma ipso facto in uno scrittore di romanzi gialli.[hidepost]
“Mi riferisco all’articolo apparso su La Gazzetta Marittima del 18 marzo scorso intitolato «Livorno/Piombino, ruoli e dubbi».
“La Sua fonte di informazione, direttore, è diventata inaffidabile e Le consiglio o di cambiarla o di fare qualche verifica prima di pubblicare cose che, semplicemente, non sono vere.
“Leggo nell’articolo che venerdì 17 avrei accompagnato il presidente Corsini a Piombino facendo storcere la bocca a parecchi piombinesi.
“Ho un alibi di ferro (tanto per rimanere nella fantasia giallistica): il 17 mattina sono stato due ore accanto al Sindaco di Livorno Filippo Nogarin durante la riunione sul tema dei bus per i crocieristi (di cui peraltro La Nazione, con cui Lei collabora, dà conto pur non citandomi), e il pomeriggio ho presieduto la penultima seduta della Commissione per la gara della Porto 2000. Sarebbe bastata una Sua telefonata ai colleghi piombinesi per verificare la mia assenza.
“Leggo anche, appunto, che se pure fossi andato, avrei «…fatto storcere la bocca a parecchi piombinesi…» il che mi sorprende, perché con i colleghi di Piombino (che credo potranno confermare), ho da sempre un ottimo rapporto professionale e di stima reciproca e da tempo le due strutture lavorano insieme per risolvere al meglio i temi legati all’accorpamento dei due Enti, a volte venendo loro a Livorno, altre volte andando noi a Piombino.
“Ancora, il tema del «logo». Come è stato riportato dalla stampa, il primo atto compiuto dal Presidente Corsini è stato inviare agli Enti preposti la richiesta di designazione dei componenti del Comitato di gestione. Questa lettera non poteva certo partire su carta intestata dell’Autorità portuale di Livorno, quindi direttamente il Presidente Corsini, davanti a me e alla dottoressa Macii, dirigente dell’AP di Piombino, ha immaginato, intelligentemente, una soluzione transitoria, in attesa del logo ufficiale che scaturirà da un bando già avviato da Assoporti: racchiudere i loghi delle due Autorità portuali in un’ellisse che in matematica (come Lei saprà), rappresenta un «insieme». Insomma il presidente, da bravo ingegnere, ha risolto usando un concetto matematico un problema di opportunità, soluzione che io e la dottoressa Macii abbiamo condiviso.
“Dottor Fulvi, ci conosciamo ormai da troppi anni perché Lei non possa sapere che la mancanza di correttezza istituzionale non figura tra i miei tanti difetti: nessuna intromissione, nessuna direttiva, nessuna ingerenza nelle questioni piombinesi, anche perché i colleghi sanno benissimo fare da soli. Mi capiterà di firmare ancora per qualche giorno lettere ufficiali relative al porto di Livorno, ma lo farò avendo cura di specificare quale è il mio ruolo attuale.
“Chiudo con una preghiera, dottor Fulvi: il presidente Corsini si appresta ad un compito difficile e gravoso. Lasciamolo lavorare in serenità e non intossichiamogli la giornata con polemiche velenose, da seminatori di zizzania e, soprattutto, fondate sul nulla assoluto.
“Certo che, come sempre, vorrà pubblicare integralmente questa mia, La ringrazio e La saluto”.
Massimo Provinciali
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Poco da aggiungere alla cortese nota di Massimo Provinciali: se non chiosando sue ironiche chiose sulle fonti d’informazione, che come sempre sono soggette alle umane interpretazioni dei fatti. Un antico e splendido film giapponese, Rashimon mi pare si chiamasse, descrisse in modo stupendo come un gruppo di persone perbene, chiamato a descrivere la stessa realtà vissuta, ne riferisse in termini totalmente diversi. E’ la fantasia umana che spesso travalica, o interpreta, a seconda di quello che forse si vorrebbe fosse la realtà.
Capisco che l’ho fatta lunga. Non con questo giustifico le informazioni sbagliate, come quella di Corsini a Piombino, questa volta NON accompagnato da Provinciali. La volta precedente lo era stato e forse quello “storcere la bocca” era rimasto per qualcuno da allora. Comunque ammetto l’errore: e correttamente me ne scuso. Ho scritto anche di recente che riconosco a Provinciali correttezza sul piano istituzionale, preparazione e (a volte) anche simpatia. Lo ribadisco. Concordo nel lasciar lavorare Corsini: ma riferire sulle tensioni e sulle problematiche che sta affrontando non mi sembra seminar zizzania: semmai renderlo edotto di problemi reali, di disagi reali, di “gelosie” professionali reali, che esistono, anche dentro Palazzo Rosciano. Seminare è diverso dall’evidenziare, non solo nell’etimologia. E credo che in questo mio mestiere rientri anche il presentare i fatti, senza indorare le pillole.
Antonio Fulvi
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