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Alberti e sponda Est più pescaggi e raccordi ferroviari

Roberto Alberti

LIVORNO – Cippato, ovvero legname triturato; argille; sabbia di zirconio; fertilizzanti e materiale per industria cemento: le rinfuse solide rappresentano più di ogni altra merce il termometro dell’industria locale. In tempi di crisi come quelli che ha vissuto il Paese dal 2008 in poi, è stato proprio il traffico di materie prime a risentire di forti cali generalizzati: l’edilizia, per esempio, ha smesso di consumare piastrelle allo stesso ritmo con cui lo faceva negli anni d’oro. E a pagarne le conseguenze è stato anche il Terminal Calata Orlando di Livorno, che fino a qualche anno fa inviava regolarmente via ferrovia a Sassuolo, presso i centri di produzione locali, 30 mila tonnellate al mese di feldspati per ceramica.

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Ora una parte di quel lavoro non esiste più. Lo ha confermato Roberto Alberti in una intervista sul canale Yotube dell’Authority di sistema portuale livornese. “L’hanno delocalizzata in Turchia e in Cina” ha detto. Ma dal TCO contano di riprendersi le tonnellate di traffico lasciate sul terreno in questi anni. “Quest’anno – ha detto ancora Alberti – abbiamo movimentato circa 600 mila tonnellate di merce; meno di quanto previsto, ma si tratta di una contrazione dovuta a problemi contingenti che saranno risolti nel 2018. Il TCO è da due anni che chiude i conti in positivo e quest’anno abbiamo importanti progetti in cantiere”.

Progetti che verranno sviluppati – ha detto ancora l’AD del TCO – una volta avvenuta la delocalizzazione del traffico rinfusiero dalla Calata Orlando alla radice della Sponda Est della Darsena Toscana: “Lo Spostamento ci permetterà di avere tre cose – ha precisato Alberti: un maggiore pescaggio, visto che alla Calata Orlando non possono arrivare navi che peschino più di 8 metri e 30; il collegamento diretto alla FI-PI-Li; la possibilità di trovare nuovi traffici diversi dalle rinfuse, anche se nella nuova collocazione avremo comunque una carenza di spazi”. La concessione inoltre riguarda anche la possibilità di utilizzare le aree e la banchina per traffici multiipurpose.

Al termine della intervista Alberti ha anche auspicato di ripetere l’esperienza che cinque anni fa consentì al TCO di movimentare via ferrovia a Sassuolo consistenti partite di sabbia: “È un’esperienza che vogliamo riprendere – ha concluso – stiamo già studiano come disporre di nuovi fasci ferroviari alla radice della sponda est della Darsena Toscana. Per conquistare nuove fette di mercato lo sviluppo delle ferrovie a Livorno è imprescindibile”.

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Pubblicato il
31 Gennaio 2018

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