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L’impronta dell’Atlantico sul clima del Medio Oriente

LONDRA – La fluttuazione delle temperature marine superficiali nel Nord Atlantico influisce sulla variabilità delle temperature estive nel Medio Oriente, e l’attuale trend positivo osservato nella regione potrebbe perdurare finché il Nord Atlantico rimarrà in questa fase di riscaldamento anomalo, andando a sommarsi agli effetti del riscaldamento globale. Approfondimenti e prospettive da uno studio di straordinaria importanza pubblicato sulla rivista NPJ Climate and Atmospheric Science, realizzato con il contributo della Fondazione CMCC.

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L’Oceano Atlantico si comporta come una sorta di pacemaker per le temperature estive in Medio Oriente. È questo l’importante risultato di uno studio pubblicato sulla rivista NPJ Climate and Atmospheric Science, che individua e dimostra per la prima volta l’esistenza di una teleconnessione tra Nord Atlantico e Medio Oriente, una connessione remota cioè, in grado di collegare due aree apparentemente disgiunte, grazie alla quale le variazioni su scala multidecennale delle temperature estive nel Medio Oriente variano in fase con quelle del Nord Atlantico; i ricercatori hanno individuato anche il meccanismo in virtù del quale si realizza questo fenomeno: in una fase positiva del ciclo, un aumento delle temperature nel Nord Atlantico produce un’anomalia della circolazione atmosferica nell’area medio-Orientale, la quale, richiamando aria umida dall’Oceano Indiano sulla Penisola Arabica, va a modificare il bilancio energetico locale e quindi le temperature superficiali in questa regione.

Lo studio, diretto da Muhammad Azhar Ehsan (ICTP) e realizzato con la collaborazione anche di Dario Nicolì, Alessio Bellucci e Paolo Ruggieri, ricercatori della Divisione CMCC CSP – Climate Simulation and Prediction, ha preso in esame l’impatto della variazione delle temperature marine superficiali nel Nord Atlantico, uno dei principali fattori in grado d’influenzare il clima dell’emisfero Nord, sulle temperature estive nella regione medio-Orientale. La variabilità delle temperature marine superficiali è stata studiata attraverso un importante indicatore, denominato AMV – Atlantic Multidecadal Variability (Variabilità Atlantica Multidecadale) o AMO – Atlantic Multidecadal Oscillation (Oscillazione Atlantica Multidecadale), con riferimento al suo apparente comportamento quasi oscillatorio.

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Pubblicato il
12 Febbraio 2020

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