Molo V–Interporto di Cervignano

TRIESTE – Il porto non finisce con i moli; e lo sviluppo va cercato anche fuori dall’area portuale tradizionale. La funzione di “banchina estesa” dello scalo di Trieste va in questo senso e trova concreta attuazione nelle sinergie con l’Interporto di Cervignano. È partito infatti il 5 aprile un nuovo servizio intermodale che collega il terminal di Samer Seaports (Molo V) con l’interporto.

Obiettivo del collegamento è quello di generare un aumento di capacità, puntando a creare un sistema logistico regionale integrato dal punto di vista ferroviario. L’integrazione di sistema, infatti, aiuta il porto e gli interporti del FVG a crescere quantitativamente e qualitativamente, offrendo servizi e spazi aggiuntivi a quelli disponibili nei terminal.

Si tratta di un servizio a corto raggio, con meno di 50 km di distanza, che vede operare in partnership DFDS, quale operatore ro-ro che da Trieste collega il Mediterraneo con il Mar del Nord, Interporto di Trieste, come soggetto di connessione con le realtà industriali, e Alpe Adria, nel ruolo di integratore logistico e multimodale di sistema. Inizialmente le circolazioni a/r saranno 2 a settimana, con previsione di raddoppio.

Il collegamento ha un duplice ambito di azione. Da un lato permette l’allargamento del network intermodale, in quanto punta ad integrarsi con il crescente sviluppo dei collegamenti nazionali ed internazionali che sta interessando il gateway di Cervignano, come dimostra il nuovo collegamento intermodale con Duisport. Dall’altro facilita l’accesso al porto di Trieste per quei flussi che vanno all’imbarco per la Turchia attraverso la più sostenibile modalità ferroviaria, alternativa a quella attuale che vede l’instradamento camionistico attraverso l’Interporto di Trieste a Fernetti.

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