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Sui droni, sviluppi frenati dalle norme

Nella foto: Il drone Sentinel II.

BOLOGNA – Vertiporti, aerotaxi, nuova generazione di veicoli per il trasporto delle merci, monitoraggio del territorio e sicurezza sul lavoro. I droni, con un mercato da 14,5 miliardi di euro in grado di sviluppare 100mila posti di lavoro entro il 2035, sono destinati a rivoluzionare la mobilità urbana ed extraurbana. L’Italia è tra i paesi più attivi con un piano strategico e una road map già avviata, mentre a fine 2024 potrebbe partire il primo aerotaxi a Roma, seconda città europea, dopo Parigi, ad avviare un servizio reale con un vertiporto nelle vicinanze dell’aeroporto di Fiumicino. Occorre però accelerare sul fronte normativo con un adeguamento che l’Europa deve mettere in campo per dare la possibilità di usare gli UAS in ambito urbano.

È quanto è emerso nell’ambito della seconda giornata della manifestazione Dronitaly organizzata da BFWE a Bologna, che si è poi conclusa con il convegno “ELIOS 3 come strumento multitool negli spazi confinanti”, a cura di Flyability. 

Secondo i dati dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano, l’Italia, insieme alla Germania, è in prima linea nella pianificazione strategica utile all’utilizzo dei droni nella mobilità di passeggeri e merci. 🗣️ “Un comparto dove abbiamo censito a livello internazionale 1242 applicazioni di progetti legati ai droni, di cui 71% con segmenti di piccola taglia e il 29% di advanced mobility, la maggior parte per il delivery delle merci – ha spiegato 👤 Paola Olivares, direttrice dell’Osservatorio – Il tema delle infrastrutture è fondamentale: abbiamo contato 70 progetti di vertiporti a livello mondiale con stato di avanzamento molto diverso: il 57% è ancora a livello di studio di fattibilità, il 27% sono prototipi e solo il 9% ha già fatto test dimostrativi”.

Uno dei progetti più avanzati è quello di Roma che, come ha annunciato Ivan Bassato, presidente UrbanV, entro la fine del 2024 sarà in grado di lanciare il primo servizio di aerotaxi tra l’aeroporto di Fiumicino e il centro della città. Progettazione di un vertiporto, tra cui Venezia e Milano.

Un mercato che promette crescite importanti e che varrà 14,5 miliardi di euro entro il 2030 come rilevato da una recente indagine della Commissione europea. “Il numero di droni passerà in Europa dagli attuali 200mila a circa 800mila nel 2030 – ha spiegato Alessandro Mei, Tecnologo Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto sull’Inquinamento Atmosferico – Sono mezzi destinati a rivoluzionare anche il monitoraggio del territorio e in grado di generare circa 100mila posti di lavoro diretti e altri 400mila indiretti entro il 2035”.

La crescita del settore deve essere supportata da necessari adeguamenti normativi che consentano di integrare la mobilità aerea tradizionale con la nuova mobilità aerea urbana in completa sicurezza. 

🗣️ “Ancora una volta siamo a litigare con la norma che rischia di rallentare il settore – ha ribadito 👤 Nicola Nizzoli, presidente di Assorpas In particolare l’ambito del BVLOS (droni con volo non a vista, ndr) non è ancora normato. Speriamo che l’Easa e l’Enac possano introdurre norme semplici per far decollare questa modalità”. 

🗣️ “Il piano strategico italiano è partito nel 2021 coinvolgendo istituzioni e aeroporti – ha detto 👤 Carmela Tripaldi, direttore ricerca e Sviluppo Nuove Tecnologie ENAC – Successivamente è stato condotto uno studio sulla mobilità del futuro anche alla luce delle norme europee. Ora lavoriamo su progetti di diverse regioni, tra cui quello di Roma”.

Pubblicato il
18 Ottobre 2023
Ultima modifica
20 Ottobre 2023 - ora: 10:13

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