ROMA – Gli oceani in tutto il mondo – scrive Greenme – sono sempre più minacciati dalla pesca industriale, dall’inquinamento e anche dall’estrazione mineraria in acque profonde; ma sembra non importare se l’unico strumento per tutelare i nostri oceani, lo storico Trattato globale per la protezione degli Oceani, non è stato praticamente ratificato da nessuno se non da due Paesi.
Finora, infatti – continua la nota – solo il Cile e Palau hanno ratificato il Trattato; ed è gravissimo. A un anno di distanza dall’accordo delle Nazioni Unite, il fatto che solo due Paesi lo abbiano fatto non è assolutamente un buon segnale: si tratta di un ritardo che potrebbe costare caro, perché per entrare in vigore il Trattato deve essere ratificato da almeno 60 degli 87 Paesi firmatari. E non solo: si legge chiaramente nella nota che “l’accordo sarà aperto alla firma presso la sede delle Nazioni Unite a New York per due anni a partire dal 20 settembre 2023”. Dunque non c’è tempo da perdere.