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Merci con scorta telematica

BERGAMO – La protezione attiva dei veicoli trasporto merci è diventata sempre più cruciale a causa delle minacce costanti che si incontrano lungo le rotte di trasporto. I malintenzionati “moderni” sono evoluti e sofisticati, la protezione da furti e rapine passa quindi necessariamente dalla tecnologia di ultima generazione. Per questo Bracchi Group, multinazionale con sede a Fara Gera D’Adda (12 hub logistici e 7 uffici regionali per un totale di 350.000 metri quadri, vendite sopra i 200 milioni di euro, il presidente è 👤 Paolo Scaroni) ha deciso di avviare un nuovo piano di investimenti per portare al massimo livello gli standard di sicurezza anti-furto.

L’azienda – riferisce in una nota – ha portato a termine un processo iniziato anni fa sul fronte della sicurezza dei truck, con la recente dotazione di un equipaggiamento di sicurezza “Livello 4 Vanini”, standard della protezione nei trasporti di merci a rischio furto, anche sulle nuove motrici e semirimorchi inserite nella flotta. In particolare, è stata rafforzata la partnership con un’azienda leader nelle soluzioni di protezione evolute, che garantisce servizi certificati e riconosciuti in tutta Europa, omologati da Tapa, Vanini ed Iso.

Per i non addetti ai lavori, Tapa è l’associazione per la protezione delle merci destinate al trasporto che riunisce produttori globali, fornitori di servizi logistici, corrieri espressi, forze di polizia e sicurezza ed enti pubblici, con lo scopo di ridurre le perdite di merci causati da attacchi criminali nel settore del trasporto internazionale. Per raggiungere tale obiettivo, Tapa ha fissato alcuni standard di sicurezza che riguardano i trasporti di merce su strada, aereo e gli impianti di stoccaggio.

Così, oggi le merci che viaggiano con Bracchi, ed in particolare quelle più preziose, afferenti alle categorie merceologiche del fashion e del beauty – chiarisce ancora l’azienda – hanno tutte una scorta telematica garantita dal controllo da una centrale operativa sette giorni su sette, 24 ore su 24, con personale specializzato nella gestione di allarmi inviati dagli impianti di sicurezza installati sui mezzi. Ma hanno anche dispositivi in grado di intercettare gli attacchi jammer (quei meccanismi che operano nel disturbare le frequenze) e di intervenire tempestivamente.

La tecnologia insomma aiuta anche a sconfigger la tecnologia “cattiva”.

Pubblicato il
17 Aprile 2024
Ultima modifica
18 Aprile 2024 - ora: 17:02

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