Brindisi, 16 milioni per recuperare un tris di banchine in degrado
È l’ammodernamento delle infrastrutture portuali della Marina militare
BRINDISI. “Lavori di manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture portuali della Stazione Navale della Marina Militare nel porto di Brindisi”: è questa la denominazione dell’appalto integrato per il quale l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale – quartier generale a Bari ma competenza anche su Brindisi e su altri scali minori – ha avviato la procedura di gara aperta per arrivare all’affidamento. Si tratta di un appalto del valore complessivo di circa 16,6 milioni di euro: poco meno di due anni di lavori, aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Al centro dell’attenzione . viene fatto rilevare – è l’esigenza di riqualificare un’area del porto di Brindisi attualmente in stato di avanzato degrado strutturale e non più adeguata alle esigenze operative della Marina Militare: le condizioni di tali banchine non consentono di garantire i livelli di sicurezza, efficienza e funzionalità che sarebbero necessari.
In buona sostanza, c’è da demolire completamente e successivamente ricostruire – ma «con geometrie sostanzialmente invariate» – tre infrastrutture portuali principali:
- la banchina Garibaldi: da ricostruire «mantenendo l’attuale forma pseudo-quadrata, con un lato di circa 33 metri»;
- il pontile Lavori, lungo circa 65 metri, che verrà completamente rifatto, compreso «l’allargamento alla base di collegamento con la terraferma, largo circa 20 metri»;
- la banchina Revel, oggi costituita da «piastre di ormeggio separate da vecchi pontili in cemento armato»: verrà unificata grazie alla «realizzazione di nuove piastre su pali, allineate con quelle esistenti, per ottenere un unico fronte di accosto continuo e funzionalmente omogeneo».
Oltre a questi interventi di ricostruzione totale, il progetto – viene spiegato dall’Authority – prevede «l’esecuzione di opere di manutenzione straordinaria e di ripristino localizzato su altre banchine, moli e strutture minori che, pur presentando segni di usura, non richiedono una demolizione integrale».
Particolare attenzione – viene messo in evidenza – sarà riservata anche all’ammodernamento delle reti e degli impianti tecnologici. Verranno completamente ristrutturati:
- il sistema di raccolta e di trattamento delle acque piovane;
- la rete di distribuzione dell’acqua potabile;
- gli impianti fognari, con relativo convogliamento verso la rete cittadina,
- l’impianto antincendio;
- gli impianti elettrici, di illuminazione, trasmissione dati e fonia, a servizio sia delle unità navali sia delle strutture portuali.
Infine, l’istituzione portuale di Bari-Brindisi mette in preventivo anche «il rifacimento del manto stradale delle aree coinvolte, attraverso la posa di nuove pavimentazioni in conglomerato bituminoso, in sostituzione di quelle esistenti, oggi obsolete e ammalorate».
L’Authority segnala che non si tratta semplicemente di ripristinare la piena efficienza strutturale delle banchine: c’è da «elevare il livello complessivo di sicurezza, sostenibilità e funzionalità dell’intera area portuale, a beneficio della Marina Militare e dell’intero sistema logistico del porto di Brindisi».
Il commissario straordinario ammiraglio Vincenzo Leone ritiene che con questo intervento si rafforzerà «il ruolo del porto di Brindisi come presidio avanzato della sicurezza nazionale e, allo stesso tempo, potenzierà la sua capacità infrastrutturale, favorendo la sinergia tra esigenze militari e sviluppo del territorio». Poi soende un plauso per i propri uffici: «Hanno lavorato con impegno e competenza per strutturare un bando articolato e conforme alla nuova normativa sugli appalti, consapevoli della centralità strategica dell’investimento».
La presentazione delle offerte deve avvenire entro le ore 10 del 2 settembre prossimo, l’apertura dei plichi telematici avverrà alla stessa ora ma del 5 settembre.