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DAL PORTO DI GENOVA

Parte la “flotilla” per far arrivare via mare a Gaza gli aiuti offerti dalla gente

Al di là di ogni attesa la raccolta di cibo, fiaccolata record a Genova

La fiaccolata per le strade di Genova: 40mila persone in corteo

GENOVA. È partita (anche) da Genova la “Global Sumud Flotilla”, che viene definita da più parti «la più grande iniziativa indipendente per cercare di portare aiuti alla popolazione civile della Striscia di Gaza». Le imbarcazioni partono pure da Barcellona (a bordo anche l’attivista ecologista svedese Greta Thunberg e l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau) e se ne aggiungeranno altre in partenza dalle banchine di Catania così come di Tunisi probabilmente giovedì prossimo: appartengono a 44 Paesi differenti. Arriveranno a destinazione alla metà di settembre. Obiettivo: trasportare aiuti umanitari, in primis cibo, fino alla costa di Gaza forzando il blocco navale che Israele sta facendo e giungere in tal modo a distribuire quanto è stato raccolto a Genova come pure in altre città.

La sera di sabato 30 Genova è stata attraversata da una imponente fiaccolata alla quale, secondo stime non ufficiali, avrebbero partecipato 30-40mila persone di provenienza la più diversa.

Tale adesione massiccia è una sorpresa solo per chi non aveva notato che nei giorni precedenti era andata al di là di ogni aspettativa la mobilitazione per raccogliere gli alimenti da inviare a Gaza. Più di 300 tonnellate di merce raccolte, e anche in questo caso con una adesione alquanto trasversale di singoli, gruppi e associazioni del più differente orientamento.

Alla chiamata alla mobilitazione di Music for Peace hanno risposto i portuali del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (Calp) e quelli della Compagnia Unica (Culmv Paride Batini), la forza lavoro organizzata dal sindacato di base (Usb) e quella schierata con l’organizzazione Cgil (Filt), poi la nuova amministrazione municipale guidata dalla sindaca Silvia Salis che era presente alla fiaccolata.

È scesa in campo con la Caritas anche l’arcidiocesi di Genova, alla guida della quale papa Francesco aveva inviato nel 2020 un frate francescano, monsignor Marco Tasca: coinvolta la rete delle parrocchie, fra le quali è stato fatto girare l’elenco dettagliato di quali prodotti alimentari raccogliere. Alla fiaccolata ha partecipato, per il rito della benedizione delle barche, il vicario episcopale don Gianni Grondona.

Si caricano gli scatoloni con gli aiuti a bordo della “flotilla di barche in partenza dal porto di Genova

«La nostra Diocesi – spiega don Andrea Parodi, Vicario episcopale per la carità – offre il proprio contributo alla mobilitazione generale per Gaza e al tentativo della Global Sumud Flotilla di portare aiuto concreto alla popolazione stremata dalla guerra, dalla devastazione, dalla fame». Spiega che l’iniziativa sta coinvolgendo «ampi settori della società civile». C’è l’esigenza urgente di «dare soccorso materiale» ma anche di «affermare l’urgenza di convertire i cuori e di porre fine alla devastazione del popolo palestinese e al dolore degli ostaggi israeliani e delle loro famiglie».

Non è tutto: anche alcune aziende di primo piano. Fra queste, la società Spinelli srl – controllata dall’ex patron del Livorno Calcio, Aldo Spinelli, imprenditore fra i principali del porto di Genova – ha detto sì alla richiesta di aiuto  pervenuta dall’organizzazione umanitaria “Music for peace”, per contribuire alla spedizione dei beni raccolti a favore della popolazione civile della Striscia di Gaza.

L’azienda ha reso noto di aver «messo a disposizione due container da 20 piedi ciascuno, che sono stati trasportati da un nostro camion al punto di carico, per poi consegnarli pieni al terminal di imbarco, dopo la cerimonia di benedizione dell’arcivescovo metropolita di Genova». I contenitori – viene spiegato – saranno «imbarcati su una nave del gruppo Grimaldi a titolo gratuito, sbarcheranno a Catania, da dove saranno portati ad Augusta per proseguire il viaggio via mare verso Gaza».

La società ora presieduta da Mario Sommariva, ex numero uno dell’Authority di La Spezia e al fianco di Zeno D’Agostino nell’istituzione triestina, si dice «orgogliosa di partecipare a questa catena umanitaria insieme a tanti altri» e auspica il buon esito della missione «nel segno della pace e dell’amicizia tra i popoli, che sono i valori fondanti dei porti e della navigazione nei quali ci riconosciamo».

La fiumana di gente che ha preso parte sabato 30 alla fiaccolata organizzata a Genova per “salutare” la flotta di barche in partenza per Gaza

Gli organizzatori hanno annunciato che la sala controllo di Genova seguirà passo dopo passo la missione umanitaria. Quando le barche raggiungeranno il mare di Gaza, nel caso si perdesse il contatto «anche solo per 20 minuti» o se gli aiuti non arrivano a Gaza, verrà lanciato l’allarme. I portuali del Calp annunciano già da ora la contromossa: «Da qui, dove partono 14 mila containers per Israele, non partirà più nemmeno un chiodo».

«La domanda oggi non è perché stiamo salpando: semmai è perché le persone vengono deliberatamente private dei mezzi di sussistenza più elementari e come il mondo possa tacere», ha detto Greta Thunberg poco prima di partire, secondo quanto riporta “Sky Tg24”. «Se questo non spinge la gente ad alzarsi dal divano e ad agire, a riempire le strade, a organizzarsi, – dice Thunberg – allora non so cosa lo farà».

Lo storico Alessandro Barbero si schiera al fianco di chi vuol «rompere un assedio disumano»: al “Corriere” spiega che «Sumud è una parola araba che indica la capacità di resistere, la forza di tener duro, di sopportare tutto di fronte alle avversità. Quando gli arabi che la usano sono palestinesi, è evidente a tutti cosa significa». E aggiunge: «Facciamo dal basso ciò che gli Stati non fanno».

L’attivista ecologista svedese Greta Thunberg (al centro) durante la conferenza stampa a Barcellona prima della partenza di un gruppo di barche della “Global sumud flotilla”

Pubblicato il
31 Agosto 2025
di M.Z,

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