Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Ecco la gara per privatizzare la “Porto 2000”

LIVORNO – E’ uscito sulla Gazzetta Ufficiale, italiana, dopo l’ok da Bruxelles e l’analoga uscita sulla Gazzetta europea, il bando di gara per la privatizzazione della “Porto 2000”.
[hidepost]Viene messo in gara il 66% della società mentre Autorità portuale e Camera di Commercio confermano di mantenere un 17% ciascuno come quota di controllo. Dettagliata la “griglia dei punteggi” sia sull’offerta tecnica che su quella economica. Con una premessa, sottolineata in una nota del segretario provinciale dell’Authority Massimo Provinciali: l’accordo con la compagnia portuali per “liberare” l’Alto fondale, con la delocalizzazione dei traffici dei forestali sul molo Italia e il riconoscimento alla Cilp “di un totale di aree operative equivalenti a quelle oggi detenute e solo parzialmente compensate dagli spazi sul molo Italia”.
Il comparto crociere – si legge nel bando di gara – sarà costituito da Alto Fondale (accosti 46 e 47) calata Orlando, calata Pisa, calata Carrara e sponda nord del molo Elba. Le manifestazioni d’interesse devono essere presentate entro il 4 settembre e l’assegnazione avviene entro la fine dell’anno.
L’offerta tecnica assegna 66 punti su 100 alle azioni di marketing e gestione che consentiranno incrementi dei traffici e dell’occupazione. Conterà molto il piano economico-finanziario (15 punti) e il modello organizzativo aziendale (10 punti). Ma l’elemento più significativo è che chi concorre “deve rivestire la qualità di gestore di uno o più terminal traghetti/crociere con un volume non inferiore a 4 milioni di passeggeri” con un fatturato relativo nei tre esercizi finanziari ultimi di almeno 22 milioni di euro. Richiesto anche uno di questi tre requisiti: gestore nei cinque anni precedenti di linee di navigazione di traghetti/crociere; qualifica di agente marittimo di linee di primaria rilevanza di traghetti e/o crociere con fatturato nei tre anni di almeno 2,5 milioni; essere tour operator nelle crociere con fatturato nei tre anni di almeno 30 milioni.
L’offerta economica, che integra quella tecnica su descritta (punteggio massimo 35 punti) richiede per il 66% una cifra non inferiore a 7, 986 milioni, con prevista estensione della concessione al 2030; prevista, perché anche la durata della concessione sarà stabilita sulla base degli investimenti proposti. Il valore totale della “Porto 2000”, sottolinea l’Authority, è stato aumentato rispetto alla prima valutazione di 7 milioni a circa 12 milioni, proprio per contemplare il maggior periodo della possibile concessione; da qui l’offerta minima di 7, 986 milioni per il 66% delle quote.
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
10 Giugno 2015

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio