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I troppi nodi in attesa del Messia

LIVORNO – Forse mai come in questi giorni il porto labronico, i suoi programmi, i tanti provvedimenti aperti e in itinere fanno capo a un nodo gordiano che nemmeno la spada di Alessandro il Grande potrebbe risolvere con un colpo solo.
[hidepost]Cominciamo dalla piattaforma Europa, o se preferite dal suo primo step, la Darsena Europa. Dopo la delibera della giunta regionale che chiedeva una importante serie di “addendum” al bando – ed ha in pratica dato la giustificazione all’Authority portuale per rinviarlo di sei mesi – da Firenze si sono precipitati a sottolineare che la Regione non cambia idea sulla piattaforma, e continuerà a sostenerla. Assicurazione da parte di un assessore (livornese) e non dal governatore. Vorrà dire qualcosa?
Andiamo avanti. L’inaugurazione del collegamento ferroviario tra la Darsena Toscana e la rete FS è un importante passo avanti, sia pure con tutte le limitazioni che abbiamo descritto a fianco. Ma rimangono insoluti anche alcuni dei più seri e anche pericolosi scontri mai verificatisi nel nostro porto: quello sui ro/ro tra gli armatori Grimaldi e Onorato, che non sembra trovare soluzioni di compromesso e coinvolge anche Sintermar, aree ex Seatrag e calata Sgarallino; quello sui containers, con la guerra ormai aperta tra TDT e Lorenzini per il joint MSC sul Sud America (e c’è chi prevede che l’AdsP dovrà togliere le castagne dal fuoco di un ricorso duro da parte di TDT); quello della “comparazione” sulla sponda est della Darsena Toscana tra il TCO e il nuovo LTT di Barbera & Palumbo, con ricadute pesanti su tutta la programmazione dei rinfusi ma anche e specialmente sui tempi per la realizzazione del terminal crociere; quello sulla gara dei bacini di carenaggio, che sta davvero travalicando tutti i tempi ragionevoli sulla “liberazione” del galleggiante e mette in crisi anche la Benetti per i vari delle sue ormai quasi completate mega-navi da 100 metri.
Ce ne sarebbe abbastanza, ma non basta. Ci risulta che la gara per la Porto 2000, formalmente in corso di esame da parte della commissione mista Authority/Camera di Commercio, abbia tirato il freno a mano, in attesa di sapere che succede per l’Authority di sistema portuale. Il mandato di Massimo Provinciali da segretario generale dell’AP è agli sgoccioli, ma non si capisce bene se potrà o non esserci una proroga nell’interregno attuale. E l’ipotesi di sostituirlo con il segretario generale di Piombino è subito caduta perché Guerrieri non l’ha nominato alla scadenza del suo.
Nelle due Autorità portuali coinvolte, regna lo scoramento del personale. E mentre alcuni settori – quelli di Antonella Querci e di Enrico Pribaz in particolare – confermano il metodo della piena autonomia andando avanti con gli impegni tecnici e programmatori, in altri il freno a mano non solo è tirato ma inchiodato. In attesa, appunto, di passà ‘a nuttata. Sperando di ora in ora che arrivi il Messia, il Redentore, insomma Lui. In fondo, siamo quasi a Natale…
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
14 Dicembre 2016

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