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Uggè (Conftrasporto): “verifiche sui conducenti”

Paolo Uggè

CERNOBBIO – Niente ‘trovate’ inutili, come quella della targa personale, ma urgenti terapie. È di questo che – per il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè – c’è bisogno nel sistema dei trasporti per aumentare la competitività dell’Italia, l’accessibilità, la sostenibilità e la sicurezza, a beneficio di cittadini e imprese.

A margine del Forum di Confcommercio a Cernobbio, il vicepresidente confederale ha anche parlato dei drammatici fatti del bus sequestrato e dirottato a Milano, chiedendo di “Prevedere più rigorose verifiche sui conducenti dei mezzi dal punto di vista giudiziario e psico-attitudinale e l’introduzione di modalità più efficaci di monitoraggio dei veicoli impegnati in trasporti sensibili e delicati (di scolaresche nel trasporto persone, di merci pericolose e carichi preziosi)”.

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“Altre priorità riguardano invece i trasporti eccezionali, che vanno sbloccati – prosegue Uggè – e i nuovi divieti di circolazione per i mezzi pesanti sui valichi alpini dell’Austria, che devono essere contrastati. Riguardo all’ambiente, bisogna favorire il rinnovo del parco circolante con veicoli più puliti e sicuri”.

Poi l’affondo sulla recente questione della targa personale, annunciata dal ministro ai Trasporti Danilo Toninelli.

“Di sparigliare il gioco con misure a effetto (dai risultati dirompenti nella filiera della circolazione stradale) come quella della cosiddetta targa personale, certo non si sentiva il bisogno – afferma Uggè -. Svincolare le targhe dai veicoli per legarle agli intestatari non ha nulla di vantaggioso per i cittadini, né per le imprese. Sono invece sicuri gli aggravi operativi e i costi, oltre alla duplicazione di procedure per un sistema già appesantito dal doppio registro dei veicoli, che non si riesce a superare”.

“Se non si vuole abbandonare l’idea in tronco, come sarebbe auspicabile – continua il vicepresidente di Confcommercio-Conftrasporto – si faccia almeno una seria analisi dei costi/benefici, oggettiva e non di parte, per capire se, a fronte delle emergenze esistenti, non sia preferibile concentrarsi su queste evitando di buttare la palla fuori campo con innovazioni che rischiano di generare soltanto caos. Ci sarà pure una ragione se il nuovo sistema della targa personale è stato adottato solo da quattro Paesi (sicuramente non tra quelli più estesi) in tutta Europa”.

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Pubblicato il
27 Marzo 2019

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