Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

La cara Patria del diritto e del rovescio

LIVORNO – Contrariamente a quello che stabilisce la vulgata (“le sentenze si applicano, non si commentano”) mi arrogo il diritto di commentare quanto la Cassazione ha sentenziato sullo sciagurato “caso Livorno”.

Basta poco: la bacchettata al tribunale del Riesame, secondo quanto è stato possibile capire – non siamo ancora riusciti ad avere il dispositivo completo – sembra voler dire due cose: che anche i giudici sono umani e sbagliano a volte in maniera clamorosa, con devastanti conseguenze per chi finisce nelle loro mani; che i loro errori li pagano comunque i cittadini, perché se il “caso Livorno” dovesse finire come ipotizza la Cassazione, i risarcimenti (anche per i mancati emolumenti a Corsini e Provinciali) andrebbero a spese del pubblico erario e non di chi avrebbe sentenziato a capocchia.

[hidepost]

Come si dice nel servizio di apertura del giornale, siamo solo ad un altro passaggio di una storia che si prefigura come “neverending”. Il tritacarne continuerà a lungo. A conferma che forse qualche torto non l’hanno coloro che sostengono essere l’Italia la patria del diritto ma anche del rovescio.

Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
10 Agosto 2019

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio