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Tutela ambientale marina alla Meloria e a Pianosa

Nella foto: La motovedetta della Guardia Costiera ormeggiata nel piccolo porto di Pianosa.

LIVORNO – Mentre continua a pieno regime l’operazione estiva “Mare Sicuro 2019”, gli ultimi giorni di agosto hanno consentito tuttavia già un primo bilancio delle attività di vigilanza e controllo messe in campo dalla Direzione Marittima della Toscana, per la tutela delle zone di mare più pregiate.

Nel corso di questa stagione estiva, in particolare – sottolinea una nota della direzione marittima del contrammiraglio Tarzia – i siti marini vigilati da parte degli uomini della Guardia Costiera toscana sono stati due: le acque dell’Area Marina Protetta delle Secche della Meloria (oltre 9mila ettari), nella quale – anche attraverso forme di collaborazione con l’Ente gestore, l’Ente Parco regionale Migliarino San Rossore – si è attuata una sistematica forma di vigilanza che ha portato a 7 casi di denuncia all’Autorità Giudiziaria per navigazione in zona interdetta, 13 sanzioni di tipo amministrativo per un totale di circa 6400 euro e 10 segnalazioni all’ente Parco per navigazione in mancanza di autorizzazione.

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Nell’ambito invece della più ampia azione di controllo messa in campo nell’Arcipelago Toscano, il secondo sito oggetto di attenzione è stato il tratto di mare circostante l’isola di Pianosa. Anche in questo caso grazie alla stipula di un’apposita convenzione siglata nel giugno di quest’anno tra la Direzione Marittima di Livorno e l’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano, si sono potute attuare concrete forme di vigilanza che hanno permesso – tra l’altro – di stabilire un presidio fisso dei militari della Guardia Costiera, con relativa motovedetta, sull’isola di Pianosa dal 15 giugno al 15 settembre. Ciò ha consentito una quotidiana attività di controllo non soltanto ambientale ma anche ai fini di polizia marittima e contrasto alle attività di pesca illegale e non solo su quel sito, ma anche attorno all’isola di Montecristo, ove, sempre per scongiurare pericoli all’ambiente, viene tutt’ora effettuato un monitoraggio periodico del sito ove è affondato il motopeschereccio “Bora Bora”, il 12 giugno. Anche in questo caso i risultati sono stati evidenti, sia in termini di prevenzione che di contrasto, con oltre 3800 miglia nautiche percorse in poco più di due mesi, con 18 sanzioni di tipo amministrativo elevate (per un totale di circa 6000 euro), 1 sequestro amministrativo di reti da pesca illegali.

I controlli proseguiranno ovviamente anche nelle prossime settimane – conclude la nota della direzione marittima toscana – nel solco dunque di una strada tracciata che vede le Capitanerie di Porto-Guardia Costiera sempre più attente alla difesa delle aree marine tutelate, a tutto beneficio dell’ambiente e dell’utenza ed affinché si possa continuare a godere delle bellezze delle “perle” dell’Arcipelago.

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Pubblicato il
4 Settembre 2019

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