Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Al Rotary Mascagni due mani per il cuore

Nella foto: (da sinistra) Aldo Magini, Marta Cavallini e Alberto Genovesi.

LIVORNO – L’attacco cardiaco, improvviso e fulminante, è causa di circa 40 mila morti all’anno solo in Italia. E può capitare a tutti, giovani e non: in casa, durante un’attività sportiva, in barca, tra i marittimi. Eppure basterebbe un semplice massaggio cardiaco per salvare buona parte di queste vite. A patto di saperlo fare: cosa che s’impara in meno di mezz’ora, sotto una semplice guida.

Nella consueta riunione del Rotary Club Mascagni Livorno allo Yacht Club, la presidente notaio Marta Cavallini ha presentato i medici cardiologi Alberto Genovesi e Aldo Magini che hanno illustrato il progetto “Due mani sul cuore”. L’obiettivo è semplice: insegnare a più persone possibili il fondamentale metodo del massaggio cardiaco.

[hidepost]

E’ stato riferito che un arresto cardiaco provoca, se non si interviene entro 10 minuti con il massaggio o un defibrillatore, lesioni permanenti al cervello e quindi la morte. Salvare una vita è dunque questione di minuti e di un minimo di conoscenza di come applicare il massaggio. Proprio per questo gli “Amici del cuore” hanno avviato una campagna mirata che punta ad “addestrare” al massaggio il 5% della popolazione; a Livorno cominciando dalle scuole medie superiori  “Cecioni” e “Palli”, dove sono stati consegnati a 350 studenti ogni anno altrettanti kit di perfezionamento della tecnica. Ogni kit è composto da un manichino a mezzo busto (ha anche un simpatico nome: “Mini Anne”) che viene gonfiato e sul quale si pratica la corretta respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco, monitorati da appositi sensori. La campagna sta dando buoni risultati, i ragazzi a loro volta s’impegnano a insegnare, con “Mini Anne”, anche ad amici, genitori, parenti. L’obiettivo è avere in 5 anni almeno sei o settemila livornesi che sappiano come intervenire all’istante in aiuto a chi venisse colpito da arresto cardiaco.

In parallelo, gli “Amici del cuore” stanno spingendo perché siano diffusi i defibrillatori semi-automatici. Ce ne sono già in alcune farmacie, nei circoli sportivi più sensibilizzati (al Tennis e all’Assonautica) nei campi scuola: sono semplici da usare, e spesso determinanti per rimettere in funzione un cuore che s’è bloccato. I rotariani del Club Mascagni Livorno hanno tutti accettato di dare un contributo: si sono messi le mani in tasca, in attesa di imparare a metterle sul cuore di chi ne avesse bisogno. Ed altrettanto importante, a livello nazionale, è diffondere la presenza dei defibrillatori semi-automatici sui porti, nelle stazioni marittime, anche sulle navi (specie i traghetti passeggeri). Perché se una vita non ha prezzo, quel piccolo investimento può valere davvero cento e più vite.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
30 Novembre 2011

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio