Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Primo OK alla VIA: è dalla Regione Toscana

Luciano Guerrieri

LIVORNO – Luciano Guerrieri e Roberta Macii: commissario governativo e vice-commissario operativo per la Darsena Europa, ovvero per quella che appare ormai una scommessa del porto livornese del futuro.

Siamo, come si dice a Livorno, alle porte coi sassi: ovvero, scadono lunedì prossimo i 30 giorni che Regione Toscana e Ministero dell’Ambiente hanno per legge – ciascuno per le proprie competenze, divise ma convergenti- al fine di pronunciarsi sulla VIA, la valutazione d’impatto ambientale del progetto darsena Europa.

La notizia, anche se non ufficiale ad oggi, è che la Regione Toscana ha espresso parere favorevole al progetto: quindi un passo importante in avanti è stato fatto: il verbale dovrebbe essere in arrivo a Livorno da Firenze, ma è già andato a Roma dove adesso si deve programmare la riunione della commissione misteriose della VIA.

* * *

A Palazzo Rosciano ovviamente si sta con i nervi tesi: questa VIA ha inchiodato la partenza dei lavori da quasi un anno, perché in prima istanza in progetto è stato rimandato al mittente con decine (qualcuno dice un centinaio) di “caveat”, ovvero di osservazioni. A Roma non sembra si siano sforzati molto: hanno accolto, salvo analisi più approfondite, una parte delle osservazioni presentate dall’ambientalismo NIMBY, secondo le quali – sintetizziamo – la darsena Europa metterebbe a repentaglio le spiagge dal Calambrone a Marina di Pisa, creando danni “irreparabili” all’ambiente, compresa la parte nord delle secche della Memoria.

[hidepost]

La struttura commissariale livornese ha puntigliosamente risposto a ciascuna delle osservazioni con un lavoro che ha comportato qualche quintale di documenti: tutti suffragati da esperti, tutti tesi a dimostrare che i mutamenti ambientali attribuibili alla nuova darsena non possono essere né distruttivi né significativi: tenuto conto che del fatto che i cambiamenti climatici stanno già apportando cambiamenti alla linea di costa; che la foce dell’Arno (e il relativo Scolmatore) sono prevalenti rispetto alle possibile interferenze con la corrente costiera (notoriamente da sud verso nord: quindi già suscettibile di essere deviata al largo dalle attuali strutture foranee del porto esistente) e che dragaggi e correzioni dei fondali non faranno che ripulire tonnellate di fanghi scaricati in prevalenza proprio dall’Arno, con danni indotti anche per le spiagge pisane.

* * *

Direttamente o indirettamente (il quesito è aperto) la sorte della darsena Europa, che la VIA dovrà decidere entro una manciata di giorni, continua ad essere legata anche all’opzione MSC. Il formale ritiro dell’offerta di MSC per il terminal TDT – che ha spaventato Palazzo Rosciano e non soltanto – e le voci successive di un possibile subentro del gruppo Grimaldi sono, a parere degli esperti, schermaglie della guerra ormai dichiarata tra i due grandi gruppi armatoriali e le loro espressioni terminaliste.

Ignorarlo sarebbe superficiale.

Ipotizzare come finirà, se la VIA dovesse finalmente essere sbloccata, sarebbe un azzardo.

In un mondo della logistica che corre alla velocità della luce, l’unica considerazione  realistica oggi è che c’è un costante, e forse colpevole, ritardo “là dove si puote ciò che si vuole”. Ma la citazione dantesca dall’Inferno non ci consola. 

(A.F.)

[/hidepost]

Pubblicato il
1 Novembre 2023
Ultima modifica
2 Novembre 2023 - ora: 11:14

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio