Authorities italiane, un’anomalia dall’ESPO (Ue) un duro richiamo

Non hanno poteri né decisionali né di creare lo sviluppo – Intanto Tremonti prova di nuovo con il “Milleproroghe” a togliere ai porti i finanziamenti non spesi – Isolata Assoporti

Patrick Verhoeven

GENOVA – Batti e ribatti, il risultato rimane sempre il solito: le Autorità Portuali italiane sono un’anomalia in tutto il mondo e in particolare in Europa, perché non hanno alcuna autonomia economica e sono costrette dalla legge a un mero ruolo notarile. E mentre in queste ultime ore è calata sui porti italiani la notizia – che ovviamente ha creato un vero e proprio panico – dell’ennesimo tentativo di Tremonti di togliere con il “milleproroghe” i finanziamenti non ancora spesi dalle Autorità Portuali, al senatore Grillo non è rimasto che rispolverare il vecchio refrain del testo di riforma della 84/94 nel quale “si chiede al ministro dell’economia di reintrodurre de facto l’autonomia finanziaria sui porti. Ma nella realtà, porti e relative Authority sono congelati, senza regole certe e condivise, e specialmente senza poter andare oltre un’ordinaria amministrazione continuamente in conflitto con le limitazioni di un ministero di riferimento – Infrastrutture e Trasporti – di fatto commissariato dallo stesso Tremonti.

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