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Mediceo: il rebus delle barche

LIVORNO – Il giro di boa dell’inizio d’anno non ha risolto – e sotto certi aspetti nemmeno affrontato – il grosso problema della “liberazione” del porto mediceo dalle imbarcazioni da diporto per l’avvio dei lavori del Marina di Azimut-Benetti.

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Proprio in questi giorni sono partite le procedure di gara per l’assegnazione dei lavori propedeutici al Marina e gli uffici tecnici della Port Authority ritengono che la gara potrà essere assegnata entro aprile, con i lavori che cominceranno all’inizio dell’estate. Si tratta di iniziare con la Darsena Nuova, area ex Lips, dove attualmente stazionano alcune decine di barchette in parte abusive e in parte autorizzate con il relativo circolo. La seconda parte di lavori riguarderà l’ex banchina dei rimorchiatori, cioè l’Andana delle Ancore, dove sono posizionati i pontili galleggianti della Lega Navale e del Circolo Nautico più una terza concessione privata, anche in questo caso per una cinquantina di imbarcazioni. E non ci sono decisioni definitive su dove e come spostare queste barche – sia dalla Darsena che dall’area ex rimorchiatori e dalla analogamente interessata area del Muro del pianto – perché l’ipotesi della banchina 75 cozza contro i progetti della “Porto 2000” di usarla per le crociere.

Ci si chiede, oggi che il commissario dell’Authority entra ufficialmente in carica, come risolverà la vicenda l’avvocato Gallanti, visto che tra l’altro i tempi sono stretti. Dando per scontato che le barche del Mediceo e della darsena Nuova andranno progressivamente tolte, e che la banchina 75 non può risolvere totalmente il problema, ma più che altro è diventata indispensabile per le crociere, come si arriverà alla quadratura del cerchio?

Il problema se ne tira dietro altri e altrettanto seri. Malgrado i tanti annunci, anche la programmazione degli accosti delle crociere è rimasta nel vago: questa primavera, quando riprenderà in pieno l’afflusso delle navi, la “Porto 2000” dovrà vedere un riassetto di vertici perché l’attuale amministratore Guido Asti scade, e al momento non è affatto previsto chi lo sostituirà in attesa della privatizzazione. Di nomi ne circolano tanti, ma visto che la decisione spetta ai due soci (Port Authority e Camera di Commercio) è prematuro credere che il commissario Gallanti abbia già le idee chiare sulle tante proposte che gli saranno infiocchettate. Da parte della Camera di Commercio c’è silenzio ma anche la netta impressione che voglia giocare un ruolo primario, e non certo a rimorchio. Asti tra l’altro scade non solo da amministratore della “Porto 2000” ma anche da presidente della immobiliare, nella quale è affiancato dai segretari generali dell’Authority Gionfriddo e della Camera Giuntoli; tutti nominati con il preciso impegno di togliere il disturbo quando sarà loro chiesto, il che potrebbe essere già ad aprile. Proprio in coincidenza con il clou delle richieste di ormeggi delle navi da crociera, del problema del trasferimento delle barche dalla darsena Nuova e dal Mediceo (verso la banchina 75 ?) e dalla mancata “liberazione” dell’Alto Fondale dalle navi della Dole (il “Reefer” ritarda ancora), banchina che avrebbe dovuto passare definitivamente alle crociere. Insomma, un bel pasticcio del quale non si intravedono al momento soluzioni definitive.

A.F.

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Pubblicato il
29 Gennaio 2011

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