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Aldo Corbani una vita alla Spadoni

LIVORNO – Dire che si chiude un’epoca, all’agenzia marittima Aldo Spadoni, forse sembrerà eccessivo. Eppure non trovo altre parole per salutare il comandante Aldo Corbani, che da ieri è meritatamente in pensione. E non si può sostenere che sia una baby-pensione, visto che se ne va a 72 anni suonati, dopo aver navigato per mezzo mondo ed essersi poi “ancorato” – trascorsa una non breve parentesi anche alla Scerni per occuparsi della Sea Land – a fianco di Aldo Spadoni nella grande avventura della sua agenzia.

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Un’avventura decollata grazie anche all’intuizione del “sor Aldo” sulle capacità di un allora quasi sconosciuto Gianluigi Aponte e della sua Mediterranean Shipping Company, oggi ormai al top mondiale.

Aldo Corbani non si dispiacerà, io spero, se lo saluteremo da questo giornale come un vecchio amico cui siamo particolarmente affezionati. E non solo perché era collaboratore ed amico di un nostro fraterno amico, quell’Aldo Spadoni che troppo presto ci ha lasciati. Ma anche e specialmente perché nel suo lavoro ci ha insegnato che si può essere efficienti senza prosopopea, capaci senza far pesare le proprie esperienze e qualità, determinanti in molti settori senza per questo considerarsi indispensabili.

Ha imparato molto, anche nei rapporti umani, navigando su ogni tipo di unità: dalle prime esperienze giovanili sulle bettoline mediterranee, fino alle avventure delle Liberty con cui caricava grano in Argentina, e con la Capo Line che dall’Italia arrivava sui Grandi Laghi fino a Chicago (ricorda con affetto le due navi Capo Noli e Capo Mele), salendo nella scala gerarchica dei comandi di bordo gradino per gradino. E allora era una scala dura, lavorando in condizioni dure, su mari spesso durissimi. Altrettanto formativi, ricorda oggi il comandante Corbani, i sette anni passati alla Scerni, come esperto dei traffici in particolare con il Nord America, lavorando con quella che allora era considerata una delle compagnie più avanzate, la oggi scomparsa Sea Land. Poi infine nel lontano 1978 la “chiamata” di Aldo Spadoni, l’esaltante crescendo di MSC, il potenziamento dell’agenzia, anche il suo trasferimento negli attuali, splendidi locali di piazza dei Legnami che il “sor Aldo” aveva tanto tempo desiderato.

Corbani lascia il suo testimone a un degno successore, Roberto Franchini e si ritira nella sua bella casa di Asciano Pisano, da cui ogni giorno veniva a Livorno per lavorare. Lui, nato in terra spezzina da famiglia di quello splendido miracolo che è il paesino di Vernazza, dice di non rimpiangere il mare. Perché se lo porta dentro da sempre e a Livorno troverà sempre porte spalancate. Come dicono in Argentina “mi casa es tu casa”. Hasta luego.

A.F.

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Pubblicato il
2 Luglio 2011

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