LIVORNO – Alla fine c’è il sospetto che l’intera faccenda dei bidoni di solventi finiti in mare per la rottura delle rizze sul traghetto “Eurocargo Venezia” durante la furibonda tempesta del 17 dicembre, finisca in un …bidone. Dove le legittime preoccupazioni per un carico potenzialmente pericoloso, sia pure a venti miglia dalla costa e in una fossa di 600 metri di profondità, s’intrecciano con qualche tentativo di “vendetta” nei confronti della società armatrice Grimaldi: colpevole quest’ultima forse qualcuno il collegamento l’ha colto – di aver abbandonato la Cilp a favore del terminal privato Sintermar.
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