
GENOVA – Assagenti e Spediporto hanno replicato, in una affollata conferenza stampa, alle accuse mosse dall’AGCM sottolineando nei dettagli gli argomenti di difesa contro la sentenza che ha sanzionato le due associazioni di categoria, Assagenti e Spediporto, oltre a quindici agenzie marittime, per aver siglato l’accordo sui diritti fissi.
Il diritto fisso è un compenso versato dallo spedizioniere all’agente marittimo per la compilazione dei documenti utili al trasporto terrestre e marittimo ed è una voce accessoria – ha spiegato Giovanni Cerruti, presidente Assagenti – che rappresenta meno dell’1% del costo totale del trasporto porta a porta. Sempre secondo un’indagine di Spediporto, incide circa lo 0,001% sul prodotto finale al consumo, pertanto non è in grado di costituire di per sé un elemento anticoncorrenziale.
Per leggere l'articolo effettua il Login o procedi alla Register gratuita.