Assoporti una staffetta al vertice
ROMA – A seconda dei punti di vista, è stata ritrovata l’unità d’intenti: oppure la montagna ha partorito il topolino. Fatto sta che lo “sturm und drang” all’interno di Assoporti si sarebbe concluso con una specie di “volemose bene”: aperto quasi come coniglio dal cilindro nell’incontro a due tra i candidati alla presidenza delle due fazioni, Luigi Merlo per i “nerliani” e Pasqualino Monti per quelli della ribellione; e riconfermato giovedì scorso nel direttivo, dove la proposta finale dei tre “saggi” di una presidenza a staffetta alla fine sembra essere stata accolta.
[hidepost]Nella sostanza, Merlo e Monti si alterneranno – probabilmente con durata annuale – nelle cariche di presidente e vicepresidente: con l’impegno di ricucire tutti i principali strappi che erano nati nell’ultima parte della gestione Nerli, cercando di fare massa critica anche nei confronti di un governo che va ipotizzando – a corrente alternata per adesso – l’accorpamento delle Autorità portuali ed altri interventi con l’accetta.
Sia Merlo che Monti hanno ribadito il loro impegno di assumere la carica in nome di tutti, di lavorare per la portualità nazionale, e specialmente di non chiedere alcun compenso e ridurre invece per quanto possibile i costi dell’associazione. Il tutto da esporre all’assemblea generale confermata per il 18 luglio che sancirà il passaggio di consegne: o se volete, la “rifondazione” di Assoporti.
A.F.
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