L’agenda del ministro dei Trasporti tra semplificare, fondi e competenze
Poche indicazioni per lo shipping e la logistica, mentre si punta sull’Authority della trasportistica – Il piano degli aeroporti e il rapporto Stato/Regioni

Maurizio Lupi
ROMA – L’agenda del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi risulta già gremita di priorità. Ma non sembra che tra queste ci siano temi fondamentali per i porti e per lo shipping come il settore chiede da tempo.
In un elenco apparso anche su Il Sole-24 Ore risulta che il ministro avrà come priorità assoluta le nomine dell’Autorità dei Trasporti che erano state a suo tempo congelate dal governo Monti per i contrasti all’interno delle aree politiche di riferimento.
Subito dopo c’è da far approvare in parlamento il piano degli aeroporti avviato dal predecessore Passera e rimasto allo stadio di progetto, tra l’altro con notevoli proteste da parte di aeroporti “declassati” e con la mezza promessa di Passera di una rivisitazione.
[hidepost]Il rilancio delle infrastrutture, bloccate da un anno di “spending Review” e dai precedenti congelamenti del governo Berlusconi è anch’esso nelle priorità del ministero, ma non si è ancora entrati nel dettaglio, perché qui c’è l’assalto alla diligenza e le risorse ovviamente scarseggiano. L’appoggio al governo del Pdl fa pensare che la partita del ponte sullo stretto di Messina non sia cancellata totalmente, anche se vi sono ovviamente dubbi sulle priorità. Si sono aperte le speranze di poter sbloccare almeno i finanziamenti già approvati per le opere pubbliche, ma congelati nel corso degli ultimi due anni.
Urgono le iniziative parlamentari per le semplificazioni normative in ambito infrastrutture e trasporti, ma qui il campo è talmente vasto che non si capisce come si potrà fare. Infine deve essere portata avanti la “battaglia” per rivedere le competenze tra Stato e Regioni, sempre in ambito di opere pubbliche e naturalmente di investimenti sulla rete della logistica.
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