Spil Logistic chi ha vinto (anche se…)
LIVORNO – La gara aperta dalla municipale Spil (Società porto industriale di Livorno) per la maggioranza della costituenda società “Spil Logistic” è stata vinta dalla ISS Palumbo Srl che ha battuto l’offerta della Spinelli Srl. Siamo all’inizio di un percorso che sarà tutt’altro che breve, perché oltre alle verifiche di legge sull’offerta e sui vari adempimenti, la “Spil Logistic” deve ancora essere costituita. Nel frattempo va avanti il ricorso al Tar della Toscana presentato dalla Cilp – la Compagnia presa dei portuali partecipata anche dai gruppi Neri e Negri – sia per l’accessibilità agli atti della gara (decisione prevista per oggi 8 novembre) sia nel merito della gara stessa, che la Cilp considera lesiva al proprio interesse avendo una concessione d’affitto “blindata” fino al 2028. Il giudizio nel merito del Tar potrebbe venire entro la fine del mese o forse ai primi di dicembre.
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Come più volte è stato scritto, la gara è stata indetta dalla Spil – che è stata sul filo della decisione di portare i libri in tribunale – per recuperare risorse capaci di evitare il fallimento e garantire alle banche una rinegoziazione del debito. Nell’operazione sancita dalla gara, Spil ricaverebbe circa 14 milioni di euro, utili appunto per uscire dalle secche. Chi ha criticato l’operazione – e non sono pochi – sostiene che il solo affitto dell’area della Paduletta alla Cilp renderà a Spil circa 13 milioni in dieci anni: per cui i vincitori della gara – se la gara sarà “benedetta” dagli organismi di controllo Tar compreso – alla fine di dieci anni si troveranno l’area più che strategica della Paduletta praticamente a gratis. Il che giustifica l’operazione da parte della ISS Palumbo, anche se a prima vista non potrà che ricavarne – nei prossimi dieci anni – il solo affitto della Paduletta.
L’intera vicenda è complicata ulteriormente – l’abbiamo già ricordato – dalla parallela richiesta di concessione della banchina prospiciente alla Paduletta da parte di due gruppi antagonisti: il TCO (terminal Calata Orlando) che deve sloggiare per far posto al nuovo terminal crociere; e l’ATI Palumbo-Barbera che propone un terminal “multimediale” con forti investimenti. Faccenda di lana caprina, a meno che nella prossima revisione del piano regolatore portuale l’AdSP di Corsini & Provinciali non tagli il nodo gordiano stabilendo per l’area una destinazione Sine Qua Non.
(A.F.)
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