PALERMO – I sistemi portuali della Sicilia fanno sistema con un apposito protocollo: l’abbiamo già riferito nel numero scorso del nostro giornale. Ma sul documento firmato a Messina tra Antonino De Simone (commissario di Messina), Andrea Annunziata (presidente per la Sicilia orientale) e Pasqualino Monti (Sicilia occidentale) si sta già scatenando il “dietrismo”. Ovvero: è un protocollo o una secessione?
Nel comunicato ufficiale che riporta le dichiarazioni dei tre firmatari del protocollo, c’è una frase che è subito diventata l’ago della bussola. Annunziata (Augusta e Catania) ha scritto testualmente: “La nostra non è una spinta autonomista (sic!) ma l’esperienza ci insegna che far sistema è una strategia ineludibile. Possiamo diventare un’alternativa ad Assoporti e presentarci insieme ai tavoli di Roma e Bruxelles per far pesare i porti e i rispettivi territori sul piano contrattuale. La Sicilia ha il dovere di prepararsi a competere nel mondo dei mercati globali. Le ZES possono essere un volano straordinario per attrarre investimenti nelle aree di pertinenza”.
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