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Per le PMI opportunità  di finanziamento con la Borsa

Nicola Spadafora

MILANO – Buone notizie per le PMI che intendono quotarsi in Borsa: la Legge di Bilancio 2018 (articolo 1, commi 89-92) ha introdotto il credito d’imposta sul 50% delle spese di consulenza relative alla quotazione sostenute tra l’1.1.2018 e il 31.12-2020.

Utilizzabile esclusivamente in compensazione, tale credito è valido per tutte le tipologie di quotazione, con o senza aumento di capitale, sui mercati europei regolamentati e non. L’ammontare complessivo del credito è di 80 milioni di euro ed è stato stimato che potranno usufruire di questa agevolazione un minimo di 160 imprese nell’arco del triennio. Per ciascuna è previsto un tetto massimo di 500.000 euro.

“I recenti incentivi vanno nella direzione giusta: le nostre PMI sono, purtroppo, afflitte da una cronica sotto capitalizzazione e dalla eccessiva dipendenza dal credito bancario. Gli interventi in questione si propongono l’affiancamento del ricorso alla finanza alternativa, anche sotto forma di utilizzo della quotazione, all’usuale canale bancario, così da garantire la coesione tra strumenti tradizionali e mezzi innovativi di accesso al credito al fine di favorire la maggiore crescita della piccola e media impresa – osserva l’avvocato Nicola Spadafora, presidente di Confapi Milano. Occorre però un cambio di rotta anche da parte dell’imprenditoria: per crescere, beneficiando delle nuove misure, si rende necessario uno sforzo anche in termini di cambiamento di mentalità, favorendo una maggiore trasparenza, anche attraverso l’adozione di sistemi di controllo di gestione idonei ad attrarre l’interesse di potenziali investitori. L’apertura all’informativa societaria e l’utilizzo di forme di gestione all’avanguardia non potranno, infatti, che attrarre nuovo capitale, assolutamente necessario a poter realizzare quegli interventi utili a far competere le nostre PMI sui mercati globali”. [hidepost]

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Sono ammissibili al credito d’imposta un ampio elenco di voci: attività sostenute per iniziare il processo di IPO (Initial Public Offering), tra cui l’implementazione e l’adeguamento del sistema di controllo di gestione, l’assistenza dell’impresa nella redazione del piano industriale, il supporto all’impresa in tutte le fasi del percorso funzionale alla quotazione nel mercato di riferimento; attività svolte in fase di ammissione alla quotazione per attestare l’idoneità dell’azienda all’ammissione e permanenza sul mercato; azioni necessarie per collocare presso gli investitori le azioni oggetto di quotazione; attività finalizzate a supportare la società emittente nella revisione delle informazioni finanziarie storiche o prospettiche e nella conseguente preparazione di un report, incluse quelle relative allo svolgimento della due diligence finanziaria; assistenza della società emittente nella redazione del documento di ammissione e del prospetto o dei documenti utilizzati per il collocamento presso investitori qualificati o per la produzione di ricerche così come definite nell’articolo 3, comma 1, numeri 34 e 35 del Regolamento UE n. 596/2014; attività riguardanti le questioni legali, fiscali e contrattuali (ad esempio, la definizione dell’offerta, l’analisi del prospetto informativo o documento di ammissione o dei documenti utilizzati per il collocamento presso investitori qualificati, la due diligence legale o fiscale e gli aspetti legati al governo dell’impresa); comunicazione necessaria a offrire la massima visibilità dell’azienda e a divulgare l’investment case tramite interviste, comunicati stampa, eventi e presentazioni alla comunità finanziaria.
Le spese possono consistere in un importo fisso pattuito in precedenza, oppure possono dipendere parzialmente dal successo della quotazione. Dovranno essere attestate dal Presidente del collegio sindacale, oppure da un Revisore legale iscritto nel registro dei revisori legali, o da un professionista iscritto nell’albo dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili.

Per usufruire dell’agevolazione le PMI dovranno inviare una richiesta per via telematica nel periodo compreso tra il 1° ottobre dell’anno in cui è stata ottenuta la quotazione e il 31 marzo dell’anno successivo. Il riconoscimento dell’agevolazione (con indicazione dell’importo spettante), o il rifiuto, sarà comunicato alle PMI nei 30 giorni dal termine ultimo.

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Pubblicato il
11 Agosto 2018
Ultima modifica
24 Agosto 2018 - ora: 10:36

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