LIVORNO – Può anche darsi che le decisioni di questi giorni, nell’ambito del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, siano scelte “normali”, legate al prossimo pensionamento di qualche dirigente apicale e ritardate rispetto al calendario delle scadenze per i prioritari impegni dovuti al Covid-19. Può darsi. Però c’è anche chi legge la cosa come un mettersi le mani avanti in previsione delle elezioni amministrative del 20 e 21 del mese. Gente giusta al posto giusto, accada quello che accadrà. Una specie di RisiKo.
D’accordo, è pensare male: ma come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato ma spesso s’azzecca. E allora, proviamoci.
*
Partiamo dalle scadenze. Mi ha fatto notare un amico che se ne intende, che nel bando del ministro De Micheli per le manifestazioni d’interesse alle presidenze delle AdSP in scadenza, c’è una novità: chi presenta la propria candidatura può anche indicare la sede di preferenza. Tradotto: io, signor XY presento il mio curriculum per l’AdSP del Sistema X. Sembra un dettaglio, ma è chiaro che non lo è affatto: nel senso che vale molto l’afflato politico di XY per quella zona e per i suoi potentati partitici.
C’è già qualche segnale? Eccome che ce ne sono. Magari non c’entrano niente, sono fake news per dirla con il linguaggio di oggi. Però mi fanno notare, per esempio, che Pino Musolino s’è visto più d’una volta a Livorno dopo essere stato “cacciato” dalla comunità veneziana. Che il rientro della dottoressa Roberta Macii a Livorno coinciderebbe con il fatto che parte del Pd livornese vedrebbe con favore la sostituzione dell’attuale presidente Stefano Corsini con l’ex presidente di Piombino Luciano Guerrieri, da tempo sul binario di sosta: e che con Roberta Macii ha lavorato strettamente a lungo. C’è chi arriva a ipotizzare la ricostruzione del tandem Guerrieri-Macii a Palazzo Rosciano: lingue avvelenate e basta? In ogni caso Massimo Provinciali, di cui tutti sottolineano le capacità professionali nel ramo, sembra anch’egli destinato a un’altra AdSP, forse anche come presidente, dove la sinistra comandi. E qui entrano in gioco anche le prossime elezioni regionali. A seconda delle quali parecchi degli spostamenti che sarebbero previsti sulla scacchiera potrebbero anche saltare.
*
Poi c’è il riassetto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che ci interessa molto. Abbiamo già riferito, mercoledì scorso, della delega dei porti da parte del ministro Paola De Micheli al sottosegretario pentastellato Roberto Traversi. Che è un milanese trasferito professionalmente a Genova da tempo, con una laurea in architettura, esperto di urbanistica e catasto, giornalista pubblicista (ideatore del periodico genovese “Urlo del Comune”) e molte attività. Quelle specifiche sulla portualità? Da ricercare. E allora, perché questa delega così “pesante”? Forse per valorizzare i 5 Stelle? E come va letta la nomina della dottoressa Maria Teresa Di Matteo – avvenuta secondo fonti romane proprio nei giorni scorsi – alla direzione generale di Mauro Coletta, che esce in vista della pensione (ma secondo Shipping Italy potrebbe essere destinato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici)? La Di Matteo è considerata uno dei migliori elementi del ministero, esperta per la lunga militanza e indubbiamente padrona del mestiere. C’è chi legge la sua nomina come supporto tecnico indispensabile al Traversi. E la scacchiera sarebbe così riassortita.
Antonio Fulvi