I noli frenano: ecco i perché
LONDRA – C’è un ripensamento “etico” o semplicemente ci si sta rendendo conto che il mercato non è in grado di sopportare questi oneri? La spinta è venuta da due primarie compagnie, Hapag Lloyd e CMA CGM: entrambe hanno promesso infatti di congelare i noli, con la prospettiva – per adesso solo ipotizzata – di una graduale normalizzazione.
A monitorare la vicenda ci sono anche le autorità internazionali di controllo, che fino a ieri si erano dichiarate impotenti a sovvertire le leggi di mercato.
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Poi c’è un graduale ritorno sul mercato di contenitori nuovi o riparati: anche nelle aree di stoccaggio fuori dai principali porti container, le tradizionali pile di contenitori hanno ripreso a crescere. I produttori a loro volta stanno cercando di rimettere sul mercato nuovi scatoloni, sia pure con le difficoltà legate all’alto costo dei materiali ferrosi e dell’alluminio. Sta avendo anche influenza l’entrata sul mercato di armatori indipendenti dalle Alliance che noleggiano navi minori “trump” riescono a praticare costi molto più bassi e stanno quindi creando un mercato parallelo che vitalizza anche i porti snobbati dalle grandi compagnie. Con l’avvicinarsi della stagione delle grandi feste di fine anno, il trade come sempre dovrebbe aumentare: e si vedrà a quel punto quanto i correttivi, reali o sperati, potranno incidere sui costi.
A.F.
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