BARI – Sono numeri importanti quelli del porto di Bari, forniti dall’associazione OPAM (Operatori Portuali dell’Adriatico Meridionale) che confermano il trend di crescita dello scalo pugliese su tutte le varie tipologie di merce e finanche sul numero dei passeggeri dei traghetti e del comparto crocieristico.
Dati che vedono il porto di Bari consolidare sempre più il suo ruolo strategico regionale.
La ripresa che è in corso accompagnata dal programma di realizzazione delle infrastrutture pianificati dalla ADSPMAM confermano come il porto di Bari rappresenti, senza alcun dubbio, il primo scalo turistico e commerciale regionale.
La fotografia scattata è quella di un porto in ottima salute con dati che parlano chiaro.
A fronte di un aumento del 18% di approdi rispetto al 2020 su un totale di più di 7 milioni di tonnellate nel 2021, sono state complessivamente movimentate 1,9 milioni di tonnellate di merce rinfuse solide e 5,5 milioni di merci in colli (+16,3%).
Il numero dei rotabili cresce stabilmente come ogni anno: nel 2021 sono infatti stati movimentati oltre 176.000 mila unità con un aumento del 10,5% rispetto all’anno passato. Le Autostrade del Mare e i collegamenti storici con i Balcani in servizio tutto l’anno, con ampie capacità di stiva disponibili sul mercato, fanno sì che lo scalo pugliese rappresenti la scelta primaria nella catena logistica delle più importanti realtà aziendali nazionali ed internazionali.
Va alla grande anche il traffico delle crociere e dei traghetti, che ha registrato dati di consuntivo positivi con un traffico totale di più di 1 milione di passeggeri con nuovo incremento del 97% rispetto al 2020 per i traghetti .
L’aumento del numero dei crocieristi conferma Bari come una destinazione di assoluto valore turistico sulla quale hanno deciso di puntare con maggior intensità i big del settore.
I porti sono degli asset strategici per la competitività del paese e per il futuro sviluppo della nostra regione e rappresentano un anello centrale al servizio della logistica e dei bisogni delle nostre imprese.
Come operatori non possiamo che essere soddisfatti da tale analisi convinti da sempre come la competitività e la ricettività delle infrastrutture portuali è e sarà uno dei terreni sul quale dovrà concentrarsi il lavoro e gli sforzi di tutta la comunità portuale.