Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

“Roberto Aringhieri”: la nave a Genova

GENOVA – Tempestate maris spe volat, “nella tempesta del mare vola con speranza” è il motto ufficiale della nave “Roberto Aringhieri”, l’ultima unità entrata in servizio nella flotta della Guardia Costiera e dedicata alla memoria del tenente di vascello Roberto Aringhieri, morto nel canale d’Otranto il 28 ottobre del 1995 mentre era impegnato in una ispezione connessa all’operazione di embargo nei confronti dei Paesi della ex-Jugoslavia.

«È una giornata per me molto emozionante – racconta Elvira Ristaino Aringhieri, madre di Roberto -. Ho l’onore di ricordare mio figlio Roberto che ha scelto questa carriera. Oggi sento che è qui con noi. Ringrazio il sindaco e l’ammiraglio Liardo con il quale ho un rapporto speciale. Questa unità è bellissima e nuovissima, comandata da un ragazzo giovanissimo e porta il nome di mio figlio, c’è un collegamento. Roberto era un ragazzo molto coraggioso nel suo lavoro, rispettoso, educato: tutto quello che poteva essere. Ha vissuto tanto le sue cose in 26 anni, purtroppo però 26 anni sono pochi per viverle tutte».

Ad Aringhieri, date le circostanze della sua morte, è stata conferita la medaglia d’oro al Valore di Marina: «Aveva chiesto e ottenuto di essere imbarcato su Unità navale assegnata a missione multinazionale di pace durante il conflitto iugoslavo – recita la motivazione dell’onorificenza -. Nel corso di una impegnativa operazione di polizia marittima, si offriva volontario prodigandosi con generoso slancio, nonostante le avverse condizioni ambientali, per aprire la strada al successivo impiego della squadra. In tale circostanza rimaneva vittima di mortale incidente. Nobile esempio di Ufficiale e di marinaio caduto nell’adempimento del dovere».

«Ho conosciuto Roberto grazie alla signora Elvira, lo conoscevo poco nonostante fossimo entrambi piloti, ma sapevo quanto fosse attaccato al lavoro che faceva, quanto lui avesse questa passione, questa dedizione – dice l’ammiraglio Sergio Liardo, direttore marittimo della Liguria e comandante del porto di Genova – e quanto lui fosse altruista. Nella motivazione di intitolare la nave a Roberto c’è tutto quello che è riuscito a dare a tutte le persone che lo hanno conosciuto».

Alla cerimonia ha partecipato il Capo del 4° Reparto “Mezzi aerei, navali e terresti” del Comando Generale della Guardia Costiera, il capitano di vascello Luciano Del Prete. Anche il prefetto di Genova Renato Franceschelli ha voluto sottolineare il ruolo della Guardia costiera al servizio del Paese e che la nuova unità è stata realizzata con fondi europei del Programma Nazionale del Fondo Sicurezza Interna 2014-2020 – a titolarità del Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Azione specifica 70.2.AS2 – mirati a garantire uno spazio comune di sicurezza, libertà e giustizia all’interno dei confini europei, attraverso il contrasto e la prevenzione di fenomeni criminosi e la gestione integrata delle frontiere. 

La nave è approdata per la prima volta a Genova con il suo equipaggio di dieci militari della Guardia Costiera. La Nave “Roberto Aringhieri”, così come la gemella “Nave Natale De Grazia”, prima della classe “Angeli del Mare”, risponde alle caratteristiche di una nuova tipologia di navi pensate e progettate per assolvere al compito più importante che la storia e la legge affidano alla Guardia Costiera: la ricerca e il soccorso in mare; una missione che la nuova unità potrà svolgere anche in condizioni meteomarine estreme. Lunga 34 metri, è dotata di un sistema avanzato di comando e controllo che assicura maggiore autonomia, maggiori capacità ricettive e una migliore logistica per l’equipaggio e per il ricovero di eventuali naufraghi. Ha una velocità massima di oltre 31 nodi con un’autonomia, alla velocità di 28 nodi, di oltre 1.000 miglia nautiche. La nave è stata costruita negli stabilimenti di Messina, dai Cantieri Navali Intermarine SpA (Gruppo Immsi) di Sarzana (La Spezia).

Pubblicato il
9 Febbraio 2022

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio