OLT Offshore LNG Toscana, così sta potenziando

Giovanni Giorgi
LIVORNO – Emergenza gas russo, con la guerra in Ucraina che continua, la vigilanza non cala.
Ma le riserve italiane, negli stoccaggi esistenti, sfiorano ormai il 9⃣5⃣% del potenziale e l’inverno ❄🥶, con il gas disponibile, sembra sarà meno freddo 🔥 del temuto.
A contribuire anche il rigassificatore della OLT Offshore LNG Toscana davanti a Livorno: un impianto d’avanguardia a suo tempo contestato dai soliti NIMBY ed oggi dimostratosi fondamentale.
Ne parliamo con l’amministratore delegato, 👤 ingegner Giovanni Giorgi.
🎙 Ingegnere, state lavorando al massimo. E di recente lei ha parlato al Propeller Club di ulteriore potenziamento.
🗣 “Siamo nella fase finale delle autorizzazioni per aumentare la nostra potenzialità di circa un miliardo di metri cubi, rispetto all’attuale autorizzazione per 3⃣,7⃣5⃣ miliardi. Siamo in attesa della conclusione del procedimento della VIA e del rilascio del conseguente decreto ministeriale”.
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🎙 Un iter molto lungo, ricordandoci che siamo sempre in emergenza gas.
🗣 “Sono stati fatti tutti i passaggi necessari e le Istituzioni hanno dimostrato il massimo sforzo per accelerare i tempi, considerato il particolare momento. In particolare, la Regione Toscana ha raccolto il parere di tutti gli Enti locali coinvolti, esprimendosi in tempi molto rapidi”.
🎙 Il potenziamento dell’impianto comporta molti interventi tecnici?
🗣 Non sono necessarie modifiche all’impianto per ottenere l’aumento di capacità, ma un maggior rendimento dei vaporizzatori presenti a bordo e un’ottimizzazione della logistica. L’impianto di vaporizzazione del gas ha oggi una extra-potenzialità che ci consente di puntare all’obiettivo annunciato.
Abbiamo fatto tutte le verifiche tecniche e gli interventi necessari. Inoltre, è previsto un aumento degli arrivi delle navi metaniere, ovvero una nave ogni sette giorni anziché otto”.
🎙 Da dove arrivano i carichi di GNL al terminale FSRU Toscana?
🗣 “Abbiamo ricevuto carichi dai maggiori Paesi esportatori di GNL, a cominciare dagli Usa: poi dall’Oman, Guinea Equatoriale, Nigeria ed altri ancora. Il gas all’origine non manca.
Per l’Italia poi i gasdotti della TAP e dall’Algeria stanno pompando a tutto regime.
🎙 Si è parlato di costi altissimi delle metaniere, diventate a inizio dell’anno ricercatissime..
🗣 “Da questo punto di vista la situazione si è normalizzata, i noli sono calati anche perché le navi disponibili con LNG caricato sono aumentate”.
🎙 Ultima curiosità: ci si chiede come vivano gli equipaggi e i tecnici a bordo della vostra metaniera al largo delle costa.
🗣 “Sono a bordo di una nave, anche se permanentemente ancorata, e quindi vivono da marittimi. Abbiamo un comandante, un direttore di macchina, una trentina di marittimi più i tecnici che vanno e vengono. I turni di permanenza a bordo sono di 28 giorni, seguiti da 28 a terra. Naturalmente a bordo ci sono ore di riposo, svaghi, collegamenti telefonici e internet. In pratica è la realtà che esiste a bordo di ogni nave, anche se la nostra è ferma”.
🎙 Un po’ tutti gli armatori lamentano che è difficile trovare marittimi…
🗣 “Il problema vero è trovare personale locale, come abbiamo cercato di fare in questi anni. Però abbiamo marittimi provenienti dai vari istituti nautici di Viareggio, Porto Santo Stefano e del sud Italia. Alcuni membri dell’equipaggio sono stranieri, cerchiamo in ogni modo di dar lavoro qui intorno. E gli equipaggi sono soddisfatti sia del trattamento economico che della vita di bordo. È uno dei nostri punti d’orgoglio”.
A.F.
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