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Faldo Cpl: contestata la vendita

Enzo Raugei

LIVORNO – Non sono tempi facili sulle banchine.

Adesso ci si mette anche la vicenda del Faldo, l’autoporto di 70 ettari alle soglie di Collesalvetti, che è stato a lungo uno dei gioielli di famiglia della Compagnia Portuale.

Passati i tempi d’oro di 👤 Italo Piccini, la cooperativa dei portuali da anni cerca di venderlo, d’accordo con l’altro socio, il Gruppo Koelliker (che ha anch’esso i suoi guai). Dopo almeno un anno di trattative, 👤 Enzo Raugei e i suoi del consiglio erano riusciti a chiudere la vendita che doveva essere perfezionata forse il mese prossimo.

Ma è arrivato, inatteso e dirompente, il veto dell’assemblea.

Ne ha riferito due giorni fa il quotidiano La Nazione, senza smentite.

A sua volta Enzo Raugei si è dichiarato in una nostra telefonata “amareggiato e deluso”, giustificando il “nient” dell’assemblea con una carenza di informazioni alla base, a sua volta amareggiata per dover vendere uno dei gioielli di famiglia.

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Le voci sull’operazione – fallita o solo rimandata? – si stanno accavallando.

Per Raugei la vicenda è rimediabile e potranno esserci nuove assemblee.

Per chi ha votato contro, l’incazzatura 🤬😡 sembra essere collegata anche e specialmente alla “scoperta” che la vendita è indispensabile per sanare una situazione debitoria pesante della compagnia.

La vendita frutterebbe 1⃣8⃣ milioni di euro 💶, di cui però buona parte andrebbero agli enti creditori, anche per “riscattare” il palazzo dalle note ipoteche.

Tante indiscrezioni anche sull’acquirente o gli acquirenti.

Chi sa – o millanta di sapere – sostiene che la vendita sarebbe stata concordata in due fasi.

Il terreno del Faldo sarebbe andato a un fondo di investimenti probabilmente italiano, mentre poi la gestione dell’autoparco sarebbe stata assegnata al genovese Stenone (a Livorno TDT) che darebbe così spazio agli asfittici spazi direttamente in banchina per lo sbarco delle auto di prossima ripresa.

Un’operazione complessa, ma strategicamente collegata alle previsioni di prossimi arrivi in massa di auto elettriche 🚗🔋🔌 dalla Cina.

E che potrebbe coinvolgere indirettamente anche il primo operatore delle car-carrier su Livorno, il 🛳 Gruppo Grimaldi, da tempo alla ricerca di allargare gli spazi oggi diventati insufficienti in 🛳 Sintermar.

Come si vede, un gioco a scacchi ♟♟ con tanti protagonisti veri o presunti in caccia grossa.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
17 Dicembre 2022

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