ROMA – Sul dramma dei migranti clandestini, non si placano gli attacchi anche alla Guardia Costiera da parte di associazioni (e anche di qualche partito). In merito a un presunto respingimento dei migranti salvati nei giorni scorsi dalla nave mercantile Grimstad, battente bandiera delle Bahamas, il Comando generale delle Capitanerie – Guartdia Costiera ritiene doveroso specificare i termini dell’evento.
La richiesta di soccorso – scrive Roma – è stata lanciata dai migranti a circa 50 miglia dalle coste libiche (all’interno dell’area di responsabilità SAR libica), pertanto, le operazioni di salvataggio e la loro conclusione, sono avvenute sotto la responsabilità e il coordinamento della Guardia Costiera libica. Nel caso specifico l’Autorità coordinatrice libica, costantemente in contatto con la nave, non ha ritenuto necessario richiedere supporto ad altre autorità internazionali per svolgere le operazioni di soccorso.
Successivamente, a quanto si è potuto apprendere – continua il comunicato – il comando di bordo della nave Grimstad, su indicazioni impartite dalla guardia costiera libica per il tramite della compagnia di navigazione della nave, a conclusione del salvataggio, ha proseguito la navigazione per raggiungere la rada antistante il terminal di Zueitina (Libia) dove un’unità della guardia costiera libica avrebbe effettuato il trasbordo dei migranti.
La Guardia costiera italiana, e nella fattispecie la sua Centrale Operativa (IMRCC Roma), in base alle sue competenze e alle norme di diritto internazionale, nella giornata è rimasta costantemente in contatto con i soccorritori e con le persone in pericolo, fino a ricevere le assicurazioni dell’avvenuto salvataggio di tutte le persone in pericolo, allo scopo di monitorare i risultati delle operazioni.
Nei contatti avvenuti con la nave in questione, è sempre stato suggerito alla nave di attenersi alle indicazioni dell’Autorità coordinatrice e della propria compagnia di navigazione, anch’essa costantemente in contatto con le autorità libiche.
Per quanto sopra, la Guardia costiera italiana ribadisce di non aver mai dato indicazioni, o meglio ancora ordini, al comando della nave di raggiungere, dopo aver effettuato il soccorso dei migranti, le coste della Libia.