Granchio blu, ma è davvero catastrofe?

LIVORNO – Eccoci di nuovo. Adesso sull’estate ormai avviata incombe sempre di più il terrore del 🦀 granchio blu 🦀. Si moltiplicano le segnalazioni anche sulle coste del Tirreno, dopo che l’estate scorsa i primi segnali arrivarono dall’Adriatico. 

Una specie «aliena» sta invadendo le nostre coste, secondo “LaPresse” – il naturalista 👤 Corrado Battisti, funzionario che si occupa del Monumento naturale Palude di Torre Flavia a Nord di Ladispoli – anche pericolosa, perché mangia le arselle, le cozze e anche – supremo terrore – pizzica i bagnanti con le grandi chele. 

Originario delle coste atlantiche, dagli Stati Uniti al Sud America è probabile che sia arrivato nel Mediterraneo con l’acqua di zavorra delle navi. Recentemente i granchi blu hanno attaccato uno stabilimento di cozze.

🗣️ “Quindi possono causare danni anche economici», aggiunge il dottor Battisti. 

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Con tutto il rispetto per i coltivatori di cozze – e in Adriatico specialmente hanno già comunicato a catturare ceste intere dei granchi blu – c’è anche un lato positivo di questo “invasione”: le carni del crostaceo, un decapode che può raggiungere la lunghezza di 20 cm, sono prelibate quasi come quelle dei gamberoni.

Questi crostacei, nelle loro zone d’origine, vengono pescati in forti quantità per uso alimentare: in particolare, vengono considerati una prelibatezza quelli pescati nella baia di Chesapeake, dove essi costituiscono un’importante risorsa (valutata in oltre 100 milioni di dollari USA negli anni ‘90); attualmente la domanda è dimezzata per la concorrenza con altre specie, ma rimane alta.

Per far fronte alla continua richiesta, gli Stati di Maryland e Virginia, che si affacciano sulla baia, hanno emanato speciali provvedimenti, volti a salvaguardare le popolazioni rimanenti, fra i quali il divieto di pescare esemplari di diametro inferiore ai 14 cm e restrizioni varie circa i periodi in cui effettuare la pesca. A causa di tali provvedimenti, per far fronte alla forte domanda i due Stati americani hanno dovuto ricorrere all’importazione da altri Stati (Carolina del Nord, Louisiana, Florida e Texas)[11] od addirittura dal Sud-Est Asiatico.

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Per gli appassionati di cucina dunque, si tratta di una nuova opportunità, visto che il granchio blu sta effettivamente colonizzando anche il nostro Mediterraneo.

C’è una storica ricetta livornese che può guidare i golosi: la pastasciutta sul favollo, cioè fatta con i grossi granchi di scoglio.

Con quello blu dovrebbe essere – dicono gli esperti americani della costa Est – ancora più saporita.

Buon appetito…

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