De Andrè, ricordi alla vela

GENOVA – La ricorrenza è stata evidenziata in tutti i siti: sono passati esattamente 25 anni dalla scomparsa di Fabrizio De Andrè, l’11 gennaio 1999, a soli 59 anni. Un grande poeta, un grande cantautore, ricordato anche per la sua passione per la vela (questa foto, che lo ritrae felice al timone nel 1986, è stata pubblicata dal nuovo numero della rivista Vela).

Il grande cantautore genovese, (ribattezzato Faber, per gli amici, nomignolo inventato da Paolo Villaggio che gli voleva bene) amava veleggiare. Gli appassionati ricordano in particolare “Creuza de Mä” a “Nuvole”, tanto che David Byrne dei Talking Heads ha inserito Creuza de Mä tra i dieci dischi più importanti del decennio 1980-90 in tutto il mondo.

Fabrizio aveva anche comprato un cabinato a vela, il “Jamina” con il quale faceva uscite giorni oliere dalla Liguria e con la quale si spinse una volta fino alle coste della Turchia con un amico anch’egli cantautore, Mauro Pagani. Non erano assatanati della velocità, né la barca era da prestazioni, tanto che nel suo ancoraggio l’avevano amichevolmente battezzata “lo scoglio”. Ma De Andrè cercava nel mare, come tanti appassionati della vela, più che altro la musica del mare e le grandi assonanze dei silenzi.

Tutti i suoi capolavori – è notizia dei giorni scorsi – saranno presto ripubblicati in una serie di supporti della Sony.

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