Guerra TDT che “molla” Confindustria

LIVORNO – L’appello è chiaro: tutte le associazioni che fanno capo al lavoro in porto hanno chiesto la salvaguardia della prevalenza dei contenitori nel Terminal Darsena Toscana. In testa ai formati del documento di richiesta, Confindustria Toscana: dalla quale risulterebbe nel frattempo essere uscito il TDT con formale annuncio.

Ecco il documento di Asamar, Spedimar, CNA, Confetra e Confindustria.

“Confindustria, dal 1980, quando Livorno – primo porto del Mediterraneo in quel segmento di traffico – movimentò 406.812 Teu, si è consolidato un sistema di servizi e di attività private e pubbliche imperniato sull’utilizzo crescente del contenitore per le esigenze industriali e dei consumi; tanto che il numero di quelli movimentati in un anno in un porto ne definisce lo stato di salute ed è un buon indicatore di quello della produzione di ricchezza e di occupazione nella sua area di riferimento.  

La Regione Toscana, considerando di interesse pubblico l’offerta di infrastrutture portuali e logistiche necessarie a consolidare e rilanciare il sistema economico della costa e della Regione, ha promosso nel 2015 con la realizzazione della Darsena Europa un nuovo terminal contenitori del costo iniziale di 640 milioni, ai quali, secondo una recente dichiarazione del Vice Ministro Rixi, debbono esserne aggiunti circa 700 per i collegamenti ferroviari alla rete Europea.  

L’Autorità di sistema portuale ha condiviso al tavolo di Partenariato, avviato o programmato investimenti di più prossima realizzazione per alcune decine di milioni di euro che, completando funzionalmente quello storico del microtunnel, permetterebbero a navi portacontenitori di maggiori dimensioni l’accesso ai terminal già operativi in porto. 

Come nel resto del mondo il consolidamento dei sistemi economici locali, viene perseguito attraverso interventi, anche radicali, dell’offerta portuale e logistica.  

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