Gioia Tauro, così più ambientale

Nella foto: Il comitato.

GIOIA TAURO – Attraverso il Documento di Pianificazione Energetica ed Ambientale (DEASP), approvato nell’ultimo comitato di gestione, l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio ha inteso rendere più strutturato il percorso intrapreso dall’Ente verso la realizzazione di un modello di sviluppo portuale e logistico sostenibile nel processo di transizione energetica, ambientale e digitale. 

Si tratta di un documento strategico – entra nei dettagli il rapporto – che, in ossequio alla normativa nazionale ed europea, definisce la pianificazione di interventi e misure che valorizzino l’interdipendenza fra i fattori economici, sociali ed ambientali nel concreto sviluppo circolare ed ecosostenibile dei cinque porti interni alla circoscrizione dell’Ente. 

Nella valutazione dei consumi energetici complessivi sul Sistema portuale, il porto di Gioia Tauro copre il 97% del totale con 798.732 MWh, mentre con il 2% il porto di Crotone consuma 16.045 MWh, seguono Corigliano Calabro con 4.116 MWh, Vibo Valentia Marina con un consumo pari a 3.920 MWh e Taureana di Palmi con 10 MWh.  

In particolare, dall’analisi della cosiddetta “Carbon Footprint”, parametro utilizzato per stimare le emissioni di gas serra causate da un dato prodotto e/o servizio, il 78% dei consumi energetici, pari a 620.304 MWh, nel porto di Gioia Tauro è dovuto alla fase di ormeggio, effettuata attraverso l’uso di olio combustibile denso BTZ, mentre il 16% (128.489 MWh) al terminal commerciale e il 6% alla fase di manovra, quantificato in 46.351 MWh. 

Nel porto di Corigliano Calabro il 59% dei consumi energetici è dovuto alla fase di ormeggio, quantificato in 2.418 MWh, il 32% al terminal commerciale (1337 MWh), mentre il 4% è generato dalla fase di manovra del traffico marittimo quantificato in 145 MWh. 

Nel porto di Crotone, la fase di ormeggio del traffico marittimo copre un consumo pari all’82% (13.181 MWh), mentre il 16 % (2.539 MWh) è dovuto al terminal commerciale.

Nel porto di Vibo Valentia, il traffico marittimo nella fase di ormeggio si attesta al 77% dei consumi energetici (3.025 MWh), seguono l’attività peschereccia con l’8% e 297 MWh di consumo energetico e il 7% della fase di manovra del traffico marittimo, stimato in 277 MWh.  

Rispondendo, quindi, anche, alla normativa nazionale di riferimento e agli obiettivi posti dal Green Deal europeo, un pacchetto di iniziative strategiche che mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, il Deasp è stato definito nei contenuti e nelle metodologie attraverso l’emanazione di Linee Guida specifiche, che hanno consentito di sviluppare una valutazione attuale e prospettica del fabbisogno energetico dell’intero sistema portuale, fornendo gli strumenti per garantire nel tempo una concreta sostenibilità ambientale, a parità di qualità dei servizi offerti, attraverso l’individuazione di soluzioni tecniche e organizzative innovative legate all’approvvigionamento e all’uso dell’energia.

In particolare, nella redazione dei contenuti del Deasp dell’AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, dopo aver “scattato” la fotografia iniziale delle emissioni di CO2 dei cinque porti interni alla circoscrizione (Gioia Tauro – Crotone – Vibo Valentia Marina – Corigliano Calabro e Taureana di Palmi), in base alla normativa UNI ISO 14064:2019, si è proceduto ad incontrare la Comunità portuale, composta da 38 operatori portuali, con alcune riunioni specifiche indirizzate ai 15 principali soggetti energivori dell’intero sistema portuale, al fine di valutare i consumi energetici complessivi dei cinque scali portuali per definire attuali e futuri fabbisogni con l’obiettivo di creare le condizioni per una buona implementazione dei flussi energetici e mappare eventuali progettualità in ambito energetico-ambientale attraverso la definizione di interventi e misure specifici.  

All’interno del DEASP, nella parte relativa agli interventi, si è proceduto ad individuare quelli pianificati dagli attori portuali privati. Tra gli altri, nel porto di Gioia Tauro, è stato inserito l’intervento di trasformazione a Led dell’impianto di illuminazione del piazzale automotive ad opera del terminalista Automar spa. Sempre nello stesso piazzale è stata prevista l’installazione di un impianto FV a terra di 100 KW con relativo sistema di accumulo, mentre Med Frigus ha presentato un progetto di installazione di un impianto fotovoltaico da 650 KW. 

Tra gli interventi pubblici pianificati, tra gli altri, è stato programmato il completamento dei lavori di urbanizzazione con la realizzazione di un parco fotovoltaico, l’elettrificazione delle banchine Ro-Ro nel segmento D2 del porto commerciale e l’elettrificazione della banchina di Levante. Inoltre interventi per illuminazione “Green” anche per gli altri porti minori.

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