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Mini sottomarini autonomi (AUV) a sciame per le ricerche archeologiche sul Tirreno

La collaborazione di eccellenze progettuali consentirà una più veloce ed economica mappatura dei nostri fondali – Gli AUV potranno operare collegati tra di loro e con capacità di concentrarsi sui bersagli più interessanti – Le prime dimostrazioni

PISA – Una tecnologia a costi relativamente bassi che consentirà, grazie alla messe di conoscenze assemblata da più centri di ricerca universitaria, di monitorare il fondo marino con una precisione che è ancora difficile trovare negli strumenti in uso. E’ quella del progetto Thesaurus, presentato ieri alla caserma dei Vigili del Fuoco di Livorno porto dagli specialisti che hanno collaborato a metterlo a punto: quelli del centro Piaggio, dell’Università di Pisa, il dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Firenze, il dipartimento dell’ingegneria dell’informazione della stessa università di Firenze, il laboratorio di segnali e immagini del CNR di Pisa e il laboratorio Lartte della scuola normale superiore di Pisa.
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La ricerca cui Thesaurus è dedicato è coordinata con la supervisione della soprintendenza archeologica per la Toscana.
Obiettivo del progetto – è stato specificato nella conferenza stampa di ieri – è lo sviluppo di tecnologie per individuare, censire e documentare siti archeologici sommersi utilizzando uno sciame di mini-sottomarini autonomi (AUV). E delle capacità di questo sciame è stata data dimostrazione visiva utilizzando anche alcuni modelli matematici.
I veicoli progettati dal team di Thesaurus sono dotati di telecamere e sono per la ricognizione dei fondali e per mappare tutto il loro profilo. Impiegare più mezzi insieme, coordinati tra di loro, consente notevoli economie di tempi e ridurre il supporto dei mezzi di superficie, che sono l’elemento più costoso delle operazioni tradizionali. Gli AUV infine operano in collegamento informatico continuo tra di loro e sono in grado quindi di adottare decisioni autonome sia pure elementari, per concentrarsi su uno o più punti individuati da un singolo sottomarino in base all’interesse rilevato.
E’ stato fatto notare che una mappatura esatta dei relitti sulle nostre coste e sull’andamento dei fondali è diventata indispensabile per tutelare un enorme patrimonio sommerso, già in parte aggredito da ricercatori senza scrupoli. Ed è stato citato il caso del saccheggio del piroscafo Polluce al largo dell’Elba, avvenuto nel 2000 da parte di un gruppo di sub inglesi che riuscì a portar via gioielli e monete per milioni di euro. Tanti altri tesori come il Polluce giacciono ancora nelle nostre acque: e conoscerne ubicazione e consistenza – sottolineano i tecnici di Thesaurus, contribuirà a difenderli dai saccheggi e a invogliare le autorità a tentarne i recuperi per il comune interesse della storia e dell’archeologia.

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Pubblicato il
28 Agosto 2013

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