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Reducing air pollution from ships

ROMA – Martedì 28 marzo dalle 10 alle 17 si terrà a Roma, al Centro Congressi Frentani, la conferenza “Reducing air pollution from ships”.[hidepost]

Le emissioni navali – scrivono gli organizzatori, l’associazione “Cittadini per l’aria” – rappresentano una grave minaccia per la salute umana, per l’ambiente, il patrimonio culturale e il clima. Se le paragoniamo alle emissioni sulla terraferma ancora davvero poco è stato fatto per ridurre gli inquinanti dell’aria e i gas climalteranti derivanti dal trasporto navale.

Sebbene l’IMO, l’Organizzazione Marittima Internazionale abbia adottato ad ottobre un limite dello 0,5% al contenuto di zolfo nei carburanti marittimi – limite che entrerà in vigore nel 2020 – le navi potranno continuare a navigare utilizzando olio pesante (o nuove miscele HFO a basso tenore di zolfo) e senza sistemi di abbattimento delle emissioni come invece esistono ormai da molti anni per i veicoli che circolano in terraferma.

Ciò comporta che l’area del Mediterraneo – scrive ancora l’associazione – con le dense rotte di navigazione che la attraversano, venga danneggiata gravemente dalle quantità rilevanti di inquinanti emessi dall’industria navale – particolato, black carbon, ossidi di azoto e di zolfo – che peggiorano la qualità dell’aria nelle città di porto, nelle aree costiere e fino all’entroterra. L’Unione Europea, con le zone SECA (Sulphur Emission Control Areas) già adottate nel Mar Baltico e nel mare del Nord, ha ottenuto risultati rilevanti quanto a miglioramento della qualità dell’aria dopo l’adozione – nel 2015 – del limite dello 0.1% al contenuto di zolfo dei carburanti marittimi. Nel Nord Europa è pure all’orizzonte una zona “NECA”, per la riduzione delle emissioni NOX e gli armatori, i porti e gli operatori portuali hanno iniziato a considerare investimenti in tecnologie alternative e infrastrutture verdi o che incentivino le prossime sfide ambientali.

Una domanda scottante sorge, dunque, spontanea: quando i paesi del Mediterraneo e gli operatori della nostra regione inizieranno a proteggere i cittadini, l’ambiente e il nostro patrimonio culturale dall’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi contribuendo alla riduzione delle emissioni climalteranti?

Vorremmo discutere di questo tema con tutti i soggetti interessati come i Governi, gli enti europei, gli operatori dell’industria, i ricercatori e gli scienziati, le autorità portuali e le associazioni non governative.

Tratteremo nella conferenza di martedì 28 dell’impatto delle emissioni navali nella regione del Mediterraneo, delle norme e tecnologie che possono contribuire a ridurre le emissioni inquinanti dalle navi, delle distorsioni alla concorrenza sul mercato, dell’implementazione delle norme: il controllo e l’esecuzione dei prossimi limiti normativi, delle misure volontarie e di accompagnamento e.g. cosa può essere fatto a livello dei porti.

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Pubblicato il
15 Marzo 2017

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