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La fretta per Taranto e Trieste

Marina Monassi

ROMA – Davvero, accadono cose strane in questa tornata di prossimi rinnovi ai vertici delle Port Authorities. Prendiamo Taranto e Trieste, in lizza insieme a Livorno (che in teoria scade per primo).

E’ di due giorni fa la notizia che, in fortissimo (e subito qualcuno ha scritto: sospetto) anticipo sulla procedura che porterà il 6 aprile alla nomina al presidente dell’Authority tarantina, i tre enti delegati a fornire le terne hanno concluso l’iter e “sparato” i nomi al ministro. Nomi che sono: per la Provincia di Taranto l’ammiraglio Salvatore Giuffré, Giampiero De Meo e Gennaro Cimaglia. Per la Camera di Commercio: Salvatore Giuffré, Carlo Russo e Giampiero De Meo. Per il Comune: Salvatore Giuffré, Giancarlo Olimbo, Sergio Prete.

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Dalla stampa locale risulta che i tre enti hanno svolto una procedura abbastanza atipica, aprendosi alle domande degli eventuali interessati con curriculum “specificamente sottoscritto”. Ed è interessante notare che avevano fatto domanda lo stesso Giuffré (due domande alla Camera di Commercio in date diverse) ma anche l’avvocato Tommaso Affinita, attuale amministratore delegato di RAM, e l’ammiraglio Giancarlo Olimbo, che peraltro è rientrato nella terna del Comune.

L’interrogativo più malizioso, su quello che ormai viene definito il “caso Taranto” è sul perché del forte anticipo delle “terne” (almeno tre mesi rispetto alla scadenza di legge). E qui la stampa tarantina si è scatenata, con interpretazioni di tutti i generi, compresa quella di voler anticipare – se possibile – eventuali cambiamenti di scenario politico e quindi di capacità decisionale legati alla possibile crisi di governo. Una cosa sembra chiara: poco chiara la richiesta del ministero troppo anticipata, poco chiara la troppo anticipata risposta. Oppure no?

Per Trieste, giochi apparentemente più semplici: sulla terna indicata dagli enti locali, comprendente i nomi dell’attuale sindaco e del presidente camerale, il ministro ha indicato al presidente della Regione il candidato della Camera di Commercio Marina Monassi, già a suo tempo segretario generale e poi presidente della Port Authority, da cui fu “detronizzata” con un ricorso al Tar dell’allora sindaco di sinistra Illy. Oggi la Monassi è vicepresidente di Unicredit Corporate Banking che è fortemente coinvolta nei grandi piani di finanziamento della portualità “ascellare” adriatica. E c’è da pensare che anche la Regione non farà opposizione al ripescaggio del dinamico personaggio proposto dal ministro, per cui Trieste potrebbe essere il primo porto con un nuovo presidente dell’Authority, in linea con la fretta ministeriale. Già dato per probabile anche il segretario generale al porto di Mario Conticelli: è Massimo Schintu, anch’egli proveniente da area Unicredit.

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Pubblicato il
27 Novembre 2010

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