Massimo Provinciali e le piccole cose di pessimo gusto

Massimo Provinciali
LIVORNO – Massimo Provinciali, ormai storico segretario generale dell’AdSP di Stefano Corsini, è tra i pochi che conosco sempre pronto alla sfida a faccia aperta sui temi più delicati del suo operato e più in generale del “suo” sistema portuale. È subito intervenuto, dopo la nostra denuncia della scorsa settimana con un corsivo che lui stesso cita, con queste significative parole.
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Gentile direttore, esco per una volta dal riserbo che da un po’ di tempo ho scelto come linea di condotta, perché nel Suo articolo “Le piccole cose (portuali) di pessimo gusto”, apparso di recente su La Gazzetta Marittima, ci si concentra su eventi che riguardano l’apparato amministrativo che, al momento, dirigo. L’unica cosa di pessimo gusto, caro Fulvi, è lo squallido anonimato dietro cui si rifugiano coloro che, come Lei stesso ammette, Le recapitano “soffiate” che, a mio parere, meriterebbero di essere cestinate e non di avere spazio sui giornali. Quanto al merito, ho una risposta per ciascuno dei temi che ha voluto mettere in evidenza e sarò lieto di darla a chi mi verrà a fare domande guardandomi negli occhi, considerato che la porta del mio ufficio è sempre aperta. Cordiali saluti.
Massimo Provinciali
Il poter avere risposte sui seri temi che abbiamo proposto, e che sono ben più concreti delle “soffiate” di pessimo gusto che abbiamo voluto mettere a tacere – e infatti non le abbiamo riferite, ma forse perché la pandemia ha stimolato il peggio di molti, hanno avuto in questi tempi un andamento come la curva dei Covid – è un risultato importante, di cui Massimo Provinciali si fa garante. Il faccia a faccia con Provinciali è ben gradito e ci guarderemo negli occhi, malgrado i miei siano, forse per motivi anagrafici non troppo efficienti, e riferiremo puntualmente sul prossimo numero, sicuri che saranno chiariti molti dettagli sui temi dei bacini, degli stipendi e dell’aumento di posti nell’ufficio stampa. Solo un retro-pensiero: non sarebbe stato meglio farlo direttamente senza aspettare che lo chiedessimo noi, a nome del cluster portuale? Certo Massimo Provinciali ci darà un’accettabile spiegazione anche di questo punto.
A.F.
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