Ucina rilancia Genova: ma è dura

Le conferme più importanti vengono dai cantieri dei grandi yachts – Più aiuti all’internazionalizzazione del comparto

GENOVA – Il consiglio direttivo di UCINA, Confindustria Nautica ha fatto il punto sulla 52ª edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, alla chiusura delle pre iscrizioni.

Nonostante l’oggettiva difficoltà del comparto, legata in particolare alla drastica contrazione del mercato italiano – dice una nota – da una prima valutazione della prossima edizione della kermesse genovese, emergono importanti indicatori che testimoniano la centralità della manifestazione nel panorama delle manifestazioni fieristiche internazionali del settore.

Per leggere l'articolo effettua il Login o procedi alla Register gratuita.Il gruppo Azimut-Benetti, il gruppo Ferretti, Sanlorenzo S.p.a., il gruppo Beneteau, Jeanneau e Brunswick Boat Group, fra i principali player della nautica mondiale, hanno infatti mantenuto se non rafforzato i propri investimenti per la partecipazione al Salone.

I sei “big” di cui sopra, in termini di spazi all’interno del Salone, occuperanno da soli oltre 18.000 mq. a dimostrazione di quanto le aziende leader credano nella manifestazione confermandone con i propri investimenti il ruolo di appuntamento strategico per le proprie politiche commerciali e di marketing.

A questo riguardo Lamberto Tacoli, del gruppo Ferretti ha così dichiarato: “Benché per il nostro Gruppo il mercato interno e quello europeo rappresentino ormai una piccolissima quota parte del fatturato globale, è mia opinione che sia molto più facile far ripartire quei paesi che già posseggono, per tradizione, una cultura nautica, che creare un interesse per il diporto in aree che non sono mai state appassionate al mare e alla navigazione. Ecco perché saremo presenti anche quest’anno in Italia a Genova con più imbarcazioni, in un Salone che continuiamo a considerare centrale e irrinunciabile”.

Altro importante numero è quello delle imbarcazioni per prove in mare ad oggi già confermate (100 contro le 25 della scorsa edizione), dato che evidenzia la validità ed il successo di un format sempre più efficace nelle manifestazioni fieristiche di settore.

Il consiglio ha altresì preso atto della decisione del Cantiere Sessa Marine di non partecipare alla manifestazione, una scelta emergenziale che conferma lo stato di crisi del settore che non sta risparmiando aziende storiche e blasonate.

Nel rammarico per questa assenza, strettamente legata alla congiuntura economica sfavorevole, il consiglio ha condiviso l’esigenza di una riprogettazione sempre più ritagliata sulle esigenze di un comparto che ha visto il proprio scenario di riferimento mutare in maniera drastica nell’arco di soli 4 anni.

Un’attenzione sempre maggiore sarà quindi riservata al filone dell’internazionalizzazione, su cui l’Associazione ha intensamente lavorato per l’edizione 2012.

Grazie alla collaborazione con il ministero dello Sviluppo Economico, ICE e Liguria International, avranno luogo al prossimo Salone missioni di incoming da numerosi Paesi tra cui la Russia, la Turchia, il Brasile e il Middle e Far East, aree che oggi rappresentano i principali nuovi mercati per la nautica da diporto.

Fin qui la nota di Ucina. Rimangono aperte le opzioni che una parte dei cantieri della vela hanno annunciato da mesi, cioè di non partecipare a Genova e di creare un’occasione alternativa. A questo scopo si è candidata anche La Spezia nella “location” dell’arsenale della Marina Militare, probabilmente nelle stesse date del Salone. Ma è ancora tutto da decidere.

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