Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Assoporti, Mariani segretario e Monti in stand-by su Palermo

Paolo Ferrandino

ROMA – Per qualcuno, su Assoporti è stato calata il collodiano “velo pietoso”, in attesa che la Riforma di Delrio entri finalmente in regime operativo. Della serie: quali funzioni avrà l’associazione delle Autorità portuali di sistema, visto che la Riforma prevede un organo collegiale consultivo (una specie di conferenza dei servizi delle Authority) presso il ministero? Martedì scorso il tema è stato affrontato in un direttivo allargato della stessa Assoporti, con la presenza di una parte dei presidenti di AdSP già designati: relazione svolta da Pasqualino Monti, che è ancora in attesa dell’ok di Crocetta per la sua prevista nomina alla presidenza dell’AdSP di Palermo ma sembra finalmente in dirittura d’arrivo.[hidepost]

Comunque vada, Assoporti potrà essere ridimensionata (15 presidenti invece degli attuali 24) e dovrà ricavarsi un suo ruolo che non sia di semplice “sindacato” dei presidenti delle Authorities. Forse è presto per darsi già un assetto e una “mission”: bisogna che la Riforma sia completata, che gli organismi nazionali siano nominati e che il governo (quale governo è lecito chiederselo, oggi) abbia finalmente espresso tutte le potenzialità della “rivoluzione portuale italiana”.

Francesco Palmiro Mariani

Intanto, si corre ai rimedi per l’ormai confermata uscita del segretario generale dottor Paolo Ferrandino, destinato ad assumere il ruolo di segretario generale dell’AdSP di Ravenna. Nella riunione di martedì, a fronte di varie disponibilità emerse in ambito di consiglio direttivo, sarebbe stato deciso di affidare provvisoriamente l’incarico di segretario generale di Assoporti a Francesco Palmiro Mariani, già presidente dell’Ap e poi commissario di Bari. La decisione “libera” Ferrandino per il nuovo incarico: con il presidente dell’autorità ravennate Daniele Rossi che preme per averlo al fianco. L’Authority ravennate è tra le poche che, come abbiamo scritto il 22 febbraio, ha già costituito il comitato di gestione e ha messo a fuoco il programma per il nuovo piano triennale.

Paolo Ferrandino, storico segretario generale di Assoporti, ha una lunga esperienza anche ministeriale. Dopo la laurea sulla politica portuale italiana, entra in Assoporti nel 2000 e diventa segretario generale nel 2009. In precedenza è stato funzionario dell’allora ministero della marina mercantile, con numerosi incarichi anche europei e con pregevoli approfondimenti sulla legislazione portuale anche nel campo della sicurezza. Ha anche insegnato all’università di Roma ed ha tenuto master di specializzazione sulla politica dei trasporti.

[/hidepost]

Pubblicato il
4 Marzo 2017
Ultima modifica
8 Marzo 2017 - ora: 09:37

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio